Storie Web sabato, Luglio 27
Notiziario

A ridisegnare l’identikit dei winelover italiani, la crescita nel periodo della domanda femminile (+10%, con i maschi a -3%), la minor fruizione quotidiana (-22%) e la contestuale crescita del 29% dei “non quotidiani”, che oggi contano 17,7 milioni di persone e rappresentano il 60% del totale, contro il 48% di 12 anni prima.

Un fenomeno, quello della saltuarietà – aggiungono all’Osservatorio Uiv – che coinvolge anche la birra: oggi due terzi dei consumatori di bionde lo fanno in modo sporadico. E se, come è facile immaginare, tra i consumatori quotidiani i giovani della Gen X (fino a 24 anni) pesano solo il 4,4% (circa la metà della loro incidenza sulla popolazione italiana), sorprende la veloce e progressiva erosione degli “assidui” tra le generazioni successive.

I trend relativi ai “quotidiani” variano infatti dal -20% al -50% per tutte le successive coorti a eccezione degli over 65, una roccaforte che da sola vale il 40% dei consumatori abituali.

L’elaborazione effettuata dall’Osservatorio Uiv definisce uno spaccato dei consumi anche su base territoriale. Ed è l’Emilia-Romagna la regione con la maggior quota di consumatori in base alla popolazione (61,3%), seguita dalla Valle d’Aosta (60,5%), dalla Toscana (60,4%) e dal Veneto (59,8%). La provincia di Trento è invece l’area che registra la maggior crescita di consumatori (+11%) mentre la Basilicata quella con la maggior contrazione (-9%). Tra le macroregioni, primeggia il Nord-Est con un’incidenza al 59,4%, seguito da Centro (57,4%), Nord-Ovest (56,7%), Mezzogiorno (51,1%), e Isole (46,8%).

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