Perlage Winery, Feudi di San Gregorio, Avignonesi, Tasca d’Almerita, Cielo e Terra, Perrini e Marcel Zanolari: solo solo sette, ma bastano per fare dell’Italia il Paese leader in europa nella sostenibilità certificata B Corp in ambito vitivinicolo. Secondo i dati B Lab (la Fondazione che rappresenta e coordina il movimento delle B Corp) l’Italia infatti raccoglie il 30% delle B Corp presenti in Europa (23 in totale) e il 10% delle realtà mondiali, superando la Francia e la Danimarca (rispettivamente 6 e 3).
Certificazioni green, trend in crescita
Le 7 cantine certificate nel 2023 si dinguono per l’impegno verso la sostenibilità e la responsabilità sociale, «trovando nell’ambiente l’innovazione tecnologica da cui partire per promuovere un reale cambiamento positivo nella filiera». Sempre secondo B Lab, hanno generato un fatturato aggregato di oltre 125 milioni di euro e fanno parte di un movimento che in Italia conta 309 “associate” che occupano oltre 29mila persone, generando un giro d’affari che supera i 15,5 miliardi di euro.
Il “club del vino” è però in crescita: altre 16 aziende hanno deciso di approcciare il modello di sostenibilità e misurare le proprie performance attraverso il metro del B Impact Assessment, mentre due sono già nel percorso di certificazione per il 2025.
«Il settore vinicolo è un fiore all’occhiello dell’economia italiana e della nostra identità culturale. Le aziende B Corp che operano in questa filiera sono l’incarnazione del savoir faire, e rappresentano modelli virtuosi, creando valore e generando impatti positivi per l’ecosistema naturale, l’ambiente, le comunità e le persone che ci lavorano. Queste realtà – commenta Anna Puccio, managing director di B Lab Italia – hanno scelto di fondere innovazione e sostenibilità, abbracciando la filosofia B Corp, impegnandosi in varie azioni per una viticoltura sostenibile, come ad esempio riducendo l’uso di pesticidi, proteggendo e valorizzando il proprio territorio».
Innovazione green in cantina
Tra le azioni intraprese dalle cantine centificate, Perlage Winery ha risparmiato oltre una tonnellata di materiale da imballaggio convenzionale, grazie alla creazione di materiale a fibre estensibili, ed evitato l’emissione di 214 tonnellate di CO2 attraverso la produzione di bottiglie più leggere.
Feudi di San Gregorio utilizza il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili, mentre il 40% è autoprodotta da impianti fotovoltaici. Inoltre, l’azienda ha sviluppato l’implementazione di metodi di coltivazione a sempre minore impatto, l’adozione di componenti di packaging più sostenibili, oltre che a progetti attenti al sociale e al territorio.