Storie Web martedì, Maggio 13
Notiziario

La Russia ha violato il diritto aereo internazionale in seguito all’abbattimento del volo Malaysia Airlines MH17 nel 2014 vicino alla città di Shaktarsk, nell’Ucraina orientale controllata dai ribelli. Lo afferma l’Organizzazione dell’Aviazione Civile Internazionale (ICAO), agenzia dell’ONU con sede a Montréal, che per la prima volta nella sua storia ha emesso una sentenza sul merito di una controversia tra Stati. Il Boeing 777, partito da Amsterdam e diretto a Kuala Lumpur, fu colpito da un missile BUK di fabbricazione russa mentre sorvolava la regione ucraina di Donetsk, controllata da ribelli filorussi. Nell’impatto morirono 298 persone, in gran parte olandesi e australiani.

L’ICAO ha ritenuto fondati i ricorsi presentati da Australia e Paesi Bassi, confermando che Mosca ha mancato ai propri obblighi giuridici. Canberra ha definito la decisione «storica», chiedendo che l’agenzia agisca rapidamente per stabilire le conseguenze legali. Anche l’Aja ha espresso soddisfazione, ribadendo la necessità di verità e responsabilità.

La Russia ha sempre negato il coinvolgimento, sostenendo inizialmente che l’aereo fosse stato abbattuto da un jet ucraino. Ma già nel 2022 un tribunale olandese ha condannato tre uomini, tra cui due russi, ritenendoli colpevoli. Mosca ha rifiutato di estradarli. Le indagini internazionali sono ora sospese per mancanza di nuovi elementi.

In parallelo, si moltiplicano i segnali di timida apertura diplomatica. Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha discusso con omologhi europei e ucraini «la strada verso la pace», mentre la Turchia ospiterà un nuovo tentativo di dialogo tra Mosca e Kiev. Il diplomatico russo Aleksei Gromyko, intervistato dal Corriere della Sera, ha invitato l’Europa a recuperare un ruolo negoziale più autonomo, affermando che la narrazione bellicista «non rispecchia il sentimento del popolo russo».

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