Storie Web martedì, Giugno 17
Notiziario

È passato al Senato la pdl per la determinazione del valore dell’immobile espropriato. Il provvedimento mira a rendere più trasparente, professionale e coerente il sistema delle esecuzioni immobiliari, intervenendo su due fronti: migliorando la qualità delle perizie di stima, imponendo standard precisi e obbligo di trasparenza sui criteri usati; regolando più severamente la pubblicità delle vendite giudiziarie, autorizzandola solo se espressamente prevista dal giudice. Si tratta di un intervento tecnico ma importante, volto a rafforzare l’efficienza, l’equità e l’affidabilità del sistema giudiziario civile, in un settore (quello delle esecuzioni immobiliari) particolarmente delicato e spesso soggetto a disomogeneità e opacità.

Modifiche nelle valutazioni degli immobili

La legge modifica l’art. 568 del Codice di procedura civile, introducendo nuove regole su come si deve determinare il valore dell’immobile pignorato. In dettaglio, l’esperto nominato dal giudice dovrà attenersi: «ai migliori standard estimativi nazionali e internazionali»; al valore complessivo e al valore al metro quadro dell’immobile; nella relazione di stima (secondo l’art. 173-bis delle disposizioni di attuazione del c.p.c.) dovranno essere esplicitati i criteri e gli standard usati per la valutazione.

Divieto di pubblicità

Inoltre, la legge modifica l’art. 490 c.p.c., vietando qualsiasi forma di «pubblicità della vendita giudiziaria non autorizzata dal giudice, salvo i casi già previsti dalla legge». Se si viola questo divieto, non è dovuto alcun compenso o rimborso spese per l’attività svolta.

Gli obiettivi della legge

L’obiettivo di modifica della legge è evitare stime arbitrarie e disomogenee tra tribunali, migliorando qualità e trasparenza. Questo favorisce anche l’accesso al credito (mutui, in particolare) grazie a valutazioni più aderenti agli standard bancari. Nel contesto si tratta di un’evoluzione delle riforme già avviate nel 2015, che avevano superato il vecchio criterio “legale” a favore di valutazioni più aderenti al mercato. Le modifiche si riallacciano anche alle buone prassi indicate dal Consiglio superiore della Magistratura nel 2017 e 2021. Infine, il divieto di pubblicità mira a tutelare la regolarità e la riservatezza delle procedure di vendita, evitando pubblicità incontrollate, che potrebbero alimentare distorsioni o speculazioni.

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