Il segretario Usa alla Difesa Pete Hegseth ha condiviso i dettagli di un attacco militare di marzo contro il gruppo Houthi in Yemen anche in una seconda chat di Signal e cui partecipavano sua moglie e suo fratello, oltre a quella al centro del cosiddetto ’chat-gate’ emersa nelle scorse settimane in cui un giornalista era stato incluso nella conversazione su Signal. Lo scrive il New York Times. La notizie è stata confermata all’Associated Press da una fonte a conoscenza del contenuto e di coloro che hanno ricevuto i messaggi.
La fonte, che ha parlato in condizione di anonimato per discutere di questioni delicate, ha affermato che la chat non classificata includeva 13 persone. La Casa Bianca, domenica sera, ha liquidato il rapporto come una “non-notiza”, insistendo sul fatto che non è stata condivisa alcuna informazione classificata.
“Non importa quante volte i media cerchino di resuscitare la stessa falsa notizia, non possono cambiare il fatto che nessuna informazione riservata sia stata condivisa”, ha dichiarato Anna Kelly, vice addetta stampa della Casa Bianca. Intanto la rivelazione dell’esistenza di una ulteriore chat di gruppo ha suscitato nuove critiche contro Hegseth e l’amministrazione del Presidente Donald Trump in generale, che finora non ha preso provvedimenti contro i massimi funzionari della sicurezza nazionale che avevano discusso i piani per l’attacco militare via Signal.
“I dettagli continuano a emergere. Continuiamo a scoprire come Pete Hegseth abbia messo a rischio vite umane. Ma Trump è ancora troppo debole per licenziarlo”, ha scritto il leader democratico del Senato Chuck Schumer su X. “Pete Hegseth deve essere licenziato”.
La prima chat, organizzata dal consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, coinvolgeva diversi membri del Gabinetto ed è venuta alla luce perché Jeffrey Goldberg, direttore di The Atlantic, era stato aggiunto al gruppo.