Storie Web mercoledì, Luglio 30
Notiziario

Scontro con la magistratura, nuova cassa integrazione per quasi 4mila lavoratori e difficoltà nell’ottenere l’autorizzazione ambientale. Ministro, ritiene che l’ex Ilva rischi di scivolare verso la chiusura?

È un momento cruciale e, per questo, innanzitutto vorrei fare un appello alla massima responsabilità: evitiamo le polemiche e lavoriamo in sintonia. Non è il momento delle recriminazioni, ma delle soluzioni. Noi ci siamo sempre attenuti, in ogni dossier, al dettato costituzionale, che prescrive la piena e leale collaborazione tra gli organi dello Stato. Per questo io stesso, sabato mattina a Taranto, avevo sollecitato che si autorizzasse la messa in salvaguardia degli impianti, facendo presente che avevamo ancora poche ore di tempo perché fossero efficaci. Comunque, noi non molliamo, ben consapevoli che senza siderurgia non c’è sviluppo e, aggiungo, in questo contesto non c’è nemmeno libertà. Siamo impegnati a farne un modello di sostenibilità ambientale.

Quali impatti prevedete sui livelli produttivi?

Dobbiamo prendere atto che se manca un altoforno nella fase di transizione verso i forni elettrici la produzione non potrà più essere di 6 milioni di tonnellate come da obiettivi ma massimo di 4 milioni. I commissari si sono confrontati con i sindacati in merito alle conseguenze sui livelli occupazionali e sulla necessità di ricorrere alla cassa integrazione. Nel contempo, accelereremo i lavori di ripristino per far ripartire l’Afo 2 che potrebbe affiancarsi, in qualche mese, all’Afo 4 a cui abbiamo garantito la massima sicurezza. Quanto accaduto all’Afo 1 – che come chiarito dalla stessa Procura sembra imputabile alle diverse valutazioni dell’Arpa – non modifica in alcun modo quella che è la nostra linea strategica: la volontà del Governo di portare avanti il rilancio dello stabilimento nel percorso della piena decarbonizzazione, che è l’obiettivo finale.

Le prescrizioni in vista per la nuova Aia (Autorizzazione integrata ambientale) sono troppo leggere per ambientalisti e Regione e troppo severe, quasi inattuabili, secondo i commissari. Come può nascere un nuovo progetto industriale in questo contesto? 

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