Storie Web sabato, Giugno 7
Notiziario

Arriva il nuovo presidente di Unrae, la sigla che riunisce i costruttori di auto esteri in Italia. Sarà Roberto Pietrantonio di Mazda Italia a guidare l’associazione nei prossimi anni. La nomina del nuovo presidente arriva in un momento di assoluta stasi del mercato auto, sia in Italia che in Europa, con i volumi strutturalmente più bassi rispetto al 2019 – unica area nel mondo ad essere rimasta indietro – , una elettrificazione che avanza di poco e a fatica, una regolamentazione europea sulle emissioni di CO2 in fase di revisione, sì, ma senza grandi aperture rispetto al tema del blocco dei motori termici al 2035.

«Assumo la presidenza di Unrae con spirito di servizio e profondo senso di responsabilità, raccogliendo il testimone dal mio predecessore con l’intento di proseguire nel solco tracciato, nel segno della continuità e della collaborazione. Il mio impegno sarà volto a promuovere una comunicazione attuale e trasparente e consolidare il ruolo dell’Associazione come interlocutore autorevole nel settore automotive, mantenendo sempre alta la qualità delle analisi e delle proposte che porteremo avanti nel segno della compattezza istituzionale» dice Pietrantonio. Contestualmente all’elezione, l’associazione ha annunciato l’ingresso – segno dei tempi – di Byd, Omoda&Jaecoo, Rossocorsa, China car company e Schmitz Cargobull.

Italia ed Europa sono di fatto fermi sui livelli di immatricolazioni del 2024. L’Unrae prevede un 2025 ancora in pannee una piccola ripresa solo a partire dagli 1,7 milioni di immatricolazioni previste al 2027. Dunque, ancora una lunga strada da fare solo per recuperare i livelli della fase pre-Covid.

In un contesto di duro dibattito rispetto alla normativa europea sulla mobilità del futuro e la decarbonizzazione, Unrae ha sempre mantenuto una posizione assai aperta sulla elettrificazione, contestando il fatto che la crisi dell’auto sia di fatto stata generata dal Green Deal. Sul fronte politico, invece, sono due sono i “cavalli di battaglia” dei produttori esteri: il sostegno programmatico alla domanda e il tema fiscale. L’Unrae chiede un piano triennale a sostegno del mercato, per evitare un effetto attesa indotto dagli annunci – l’ultimo è quello relativo ai 600 milioni dirottati dal Pnrr ma senza alcun applicativo. Sulla fiscalità, poi, le questioni sono due: un intervento sulla detraibilità dell’Iva, da portare al 100% come nella maggior parte dei paesi europei, e la possibilità di aumentare la deducibilità dei costi.

L’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri ha inoltre celebrato i suoi 75 anni di storia. Nel 1950, ricorda Unrae, «le vetture di produzione estera vendute in Italia furono solo 124, pari ad una quota dello 0,16%. Dodici anni dopo i soci diventarono 19 e le auto di marca estera immatricolate in Italia furono 96.854, con una quota di mercato del 15,26%. Oggi le aziende associate all’UNRAE sono 45 con 63 marchi».

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