19 Dicembre 2024
12:10
I risultati di una ricerca finlandese hanno dimostrato come l’utilizzo di un’app sviluppata per aiutare i genitori ad affrontare la perdita possa comportare in pochi mesi una sensibile riduzione dei sintomi di lutto prolungato e stress post-traumatico, nonché una notevole diminuzione dei pensieri negativi.
Un recente studio dell’Università di Uppsala ha dimostrato che un’app può rappresentare un valido supporto per i genitori che affrontano la perdita di un figlio. Secondo la ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica Cognitive Behaviour Therapy, l’uso dell’app per tre mesi ha contribuito a ridurre i sintomi di lutto prolungato e di stress post-traumatico, alleviando anche i pensieri negativi. Molti partecipanti hanno suggerito che l’app dovrebbe essere resa disponibile fin dalle prime fasi del lutto.
Il lutto prolungato: un dolore che non si placa
Dopo la perdita di una persona cara, è naturale sperimentare un dolore acuto, caratterizzato da un senso di irrealtà e difficoltà nell’accettare la perdita. Per la maggior parte delle persone, questo dolore si attenua con il tempo, permettendo di vivere positivamente e di guardare al futuro. Tuttavia, alcuni rimangono bloccati all’interno di una fase di lutto acuto, una condizione nota come disturbo da lutto prolungato. Questi individui possono mantenere rituali fissi, come conservare la stanza del figlio esattamente com’era o visitare frequentemente la tomba, anche anni dopo la perdita.
Josefin Sveen, professoressa di psicologia clinica e prima autrice dello studio, ha spiegato che l’app è stata progettata per alleviare non solo i sintomi del lutto prolungato, ma anche quelli di depressione e stress post-traumatico. “Abbiamo voluto verificare se l’app potesse aiutare a interrompere schemi distruttivi, come la ruminazione e l’evitamento” ha spiegato Sveen.
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Una base nella terapia cognitivo-comportamentale
L’app è sviluppata ispirandosi ai principi della terapia cognitivo-comportamentale (CBT), utilizzati in molte applicazioni già esistenze dedicate alla salute mentale. Queste app mirano a normalizzare pensieri, comportamenti ed emozioni, offrendo strumenti per affrontare situazioni difficili. Sveen, che in passato aveva già lavorato su progetti simili, aveva notato una mancanza di risorse per i genitori in lutto. Da qui l’idea di mettere a punto un nuovo strumento che inizialmente era stato pensato per i genitori che avevano perso un figlio a causa di un tumore, anche se poi le funzioni sono state estese ad altre cause di morte.
Uno studio su larga scala
Lo studio per valutare gli effetti (e gli eventuali benefici) dell’app ha coinvolto 248 genitori, di cui l’80% erano madri. Tutti avevano perso un figlio negli ultimi dieci anni, con un’età media al momento della morte di 11 anni. Quasi la metà dei bambini erano deceduti a causa di un tumore. I partecipanti sono stati reclutati tramite colloqui e social media, in collaborazione con la Fondazione Svedese per il Cancro Infantile e Spädbarnsfonden, organizzazioni che hanno anche finanziato lo studio. Metà dei genitori ha avuto accesso immediato all’app, mentre l’altra metà ha dovuto aspettare tre mesi.
Il funzionamento dell’app si basa su quattro elementi principali. Il primo è l’educazione sul lutto e l’accettazione della perdita. Il secondo offre strumenti per trovare supporto nell’ambiente circostante, fornendo contatti di organizzazioni di aiuto. Il terzo include esercizi pratici da attuare per curare il proprio benessere mentale, come tecniche di rilassamento e scrittura espressiva, ad esempio lettere al figlio scomparso. A queste si affiancano anche attività che incoraggiano a superare l’evitamento della tragedia, come visitare luoghi connessi con ricordi di famiglia significativi o guardare foto del bambino.
Il quarto elemento è invece una sorta di “misuratore di lutto” che permette agli utenti di valutare l’intensità del dolore durante la giornata. Molti partecipanti hanno trovato utile questa funzione, che li ha aiutati a riconoscere che il dolore non è costante, ma varia nel tempo. “Vedere che ci sono momenti migliori è stato di grande conforto per molti genitori”, ha affermato Sveen.
Un passo avanti nella gestione del lutto
La ricerca evidenzia che l’app può rappresentare un primo passo per fornire informazioni e strategie utili per affrontare le sfide del lutto. I feedback ricevuti dai partecipanti confermano l’efficacia dell’app, che combina diverse funzioni in un’unica piattaforma. Alcuni genitori hanno addirittura suggerito di introdurne l’utilizzo fin nelle prime fasi del lutto per massimizzarne l’impatto.
I prossimi passi includeranno un follow-up dello studio a distanza di un anno e lo sviluppo di un’app simile rivolta ai giovani che hanno perso un genitore o un fratello. Secondo Sveen e il suo team progetto potrebbe aprire nuove opportunità per supportare chi affronta la perdita di una persona cara, sfruttando le potenzialità della tecnologia digitale.