Il lunedì nero della galassia di Elon Musk comincia con un pesante cyberattacco che manda in tilt il social network del magnate. Lo annuncia lui stesso in un post sul suo seguitissimo profilo di X: “veniamo attaccati ogni giorno – denuncia – ma questo è stato fatto con molte risorse. O è coinvolto un gruppo organizzato oppure uno stato”. Gli accessi a singhiozzo per ore. Migliaia le segnalazioni degli utenti. Su telegram, arriva la rivendicazione del gruppo di hacker dark storm team. Nato nel 2023 – con proclami filo palestinesi e anti-Israele – non disdegna collaborazioni con i filorussi. Ma è lo stesso Musk poi in un’intervista a Fox a puntare altrove i sospetti: “gli indirizzi Ip coinvolti sarebbero localizzati in Ucraina” afferma. “non sappiamo cosa sia successo”.
Ma quello di X non è l’unico grattacapo per l’uomo più ricco del mondo e strettissimo alleato di Trump: nel giorno del tonfo a Wall Street, con il Nasdaq a picco del 4% è proprio la sua Tesla ad affondare perdendo più del 14%%. E mentre in tutti gli Usa si moltiplicano le manifestazioni contro i licenziamenti voluti dal Doge, il colosso delle auto elettriche è sempre più nei mirino di proteste e sabotaggi. Gli analisti sono preoccupati. Il crollo delle vendite in Europa e in Cina e i contraccolpi all’iperattivismo politico di Musk minacciano come un boomerang il cuore del suo stesso impero.
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