La strada che porta alla rampa di lancio attraversa per molti chilometri l’enorme spazioporto di Kourou. Su entrambi i lati, la lussureggiante vegetazione tipica della Guyana Francese, in mezzo alla quale sono posizionati qua e là edifici di servizio, grandi antenne, infrastrutture per la produzione di propellente, la preparazione e l’assemblaggio dei razzi, il controllo da remoto delle varie apparecchiature.
Vega-C è in attesa. Sulla sua cima, già incapsulato dentro l’ogiva, c’è il prezioso carico: il satellite Sentinel-1C del programma di osservazione della Terra Copernicus dell’Unione Europea. Alle 18.20 locali, le 22.20 italiane, secondo i piani accenderà i motori e lo porterà in orbita.
In tutta la base si lavora a pieno regime per rispettare i tempi. Le ore che precedono la partenza sono costellate di controlli, riunioni, verifiche minuziose. Tutti nel loro ambito danno un apporto fondamentale: dall’Agenzia Spaziale Europea che gestisce la missione ad Arianespace che dirige lo spazioporto, da Avio che a Colleferro vicino a Roma costruisce gran parte del razzo fino a Thales Alenia Space che nel suo stabilimento romano ha messo dato il contributo principale alla realizzazione del satellite.
A dimostrazione dell’importanza della missione, a Kourou sono arrivati i vertici dell’ESA a partire dal direttore generale Josef Aschbacher, ma anche il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana Teodoro Valente, il direttore della Navigazione Satellitare e dell’Osservazione della Terra della Commissione Europea Christoph Kautz, i principali dirigenti delle aziende private coinvolte.
Il valore di questo lancio è duplice. Da una parte c’è un satellite ad alta tecnologia, che arricchirà la famiglia delle sentinelle di Copernicus inviando immagini radar del pianeta sia di giorno sia di notte e anche in presenza di nubi. Possibili applicazioni: controllo del traffico marittimo, supporto alla Protezione Civile, monitoraggio del territorio e degli effetti dei cambiamenti climatici. Dall’altra c’è un lanciatore, Vega-C, che tornerà a volare dopo due anni di stop. Nel dicembre 2022 fallì una missione per un problema tecnico al secondo stadio. Accurate analisi e vari test hanno lo hanno riportato sulla rampa di lancio. Per chiudere definitivamente quel capitolo e restituire maggiore autonomia all’Europa nell’accesso allo spazio, adesso manca solo l’ultimo passo.