In questi mesi, alcuni Paesi membri hanno criticato l’intesa, dicendosi molto preoccupati dalla concorrenza in campo agricolo: la Francia, la Polonia, l’Austria, e in parte anche l’Italia. Ancora ieri da Parigi l’associazione agricola francese Fnsea ha ribadito di non voler essere «la variabile di aggiustamento» in campo commerciale. La ratifica prevede il voto a maggioranza qualificata in Consiglio e poi il benestare del Parlamento.
Le salvaguardie
Secondo le informazioni raccolte qui a Bruxelles, la Commissione europea dovrebbe presentare oggi alcune salvaguardie, pur di venire incontro ai Paesi più critici. Incerto era ieri sera il contenuto esatto del pacchetto che dovrebbe servire a rendere più appetibile un accordo commerciale con una regione abitata da non meno di 300 milioni di persone. Correva voce che le misure dovrebbero riguardare tra le altre cose i prodotti agricoli più sensibili.Spiega un diplomatico: «Da dicembre due fattori nuovi devono essere presi in conto nel valutare l’intesa: la politica protezionistica degli Stati Uniti e la proposta di bilancio 2028-2034».
La nuova politica commerciale americana induce a cercare nuovi mercati, senonché serpeggia il timore che i dazi americani causeranno una deviazione verso l’Europa dell’export originariamente diretto verso gli Stati Uniti, inondando di merce l’Unione europea. In questo senso, agli occhi di alcuni il libero commercio con il Mercosur penalizzerebbe ulteriormente la UE.Quanto al prossimo bilancio europeo, prevale spesso l’idea, probabilmente esagerata, che la proposta presentata prima della pausa estiva dall’esecutivo comunitario preveda di ridurre grandemente la spesa agricola e di coesione (si veda Il Sole 24 Ore del 17 luglio).
Questa sensazione, giusta o sbagliata che sia, potrebbe contribuire a un inasprimento delle posizioni di alcuni Paesi europei nei confronti dell’accordo con il Mercosur, che come detto è ritenuto pericoloso da una fetta del mondo agricolo.Oltre ad alcuni Paesi membri, darà battaglia sull’intesa con i partner latino-americani il Parlamento europeo (il quale dovrà dire la sua in aula anche sull’accordo commerciale raggiunto in estate tra Stati Uniti e Unione europea). Tuttavia, secondo le informazioni (o le speranze?) raccolte qui a Bruxelles in ambienti parlamentari, la maggioranza popolare-socialista-liberale che finora in un modo o nell’altro ha sostenuto la Commissione europea dovrebbe tenere anche in questo frangente.
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