Storie Web lunedì, Marzo 31
Notiziario

Nessun cambiamento di rotta nella linea della Ue verso la Russia. Nell’attesa che si creino le condizioni per una tregua effettiva in Ucraina, la coalizione “dei volenterosi” che si è riunita nelle ultime ore a Parigi ha deciso di mantenere la barra dritta sulle sanzioni a Mosca. «Abbiamo deciso all’unanimità che non è il momento di revocare le sanzioni alla Russia, quali che siano», ha chiarito il presidente francese Emmanuel Macron, al termine del vertice all’Eliseo. «Non ha senso una politica di revoca delle sanzioni prima che la pace non sia chiaramente raggiunta», ha aggiunto, lamentando il fatto che non ci sia «alcuna risposta russa» alle proposte di pace. Sull’invio di peacekeeper in Ucraina, invece, «non c’è l’unanimità» tra i volenterosi, ha aggiunto Macron, ma «non serve l’unanimità perché questa missione prenda vita». Intanto, «un’equipe franco-britannica» sarà inviata nel Paese «per preparare quello che sarà l’esercito ucraino di domani».

Le sanzioni della Ue contro la Russia

Dal marzo 2014 l’Ue ha imposto gradualmente misure restrittive nei confronti della Russia in risposta all’annessione illegale della Crimea (2014), all’invasione su vasta scala dell’Ucraina (2022) e all’annessione illegale delle regioni ucraine di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson (2022). Le misure sono concepite per indebolire la base economica della Russia, privandola di tecnologie e mercati fondamentali, e limitare in modo significativo la sua capacità bellica. L’Ue ha adottato inoltre sanzioni nei confronti di Bielorussia, Iran e Corea del Nord in risposta al loro sostegno alla Russia nell’aggressione militare nei confronti dell’Ucraina.

Misure prorogate a settembre 2025

Il messaggio giunto da Parigi è dunque chiaro: le sanzioni europee contro Mosca per ora rimangono. Pochi giorni fa, il 13 marzo, il Consiglio europeo ha prorogato per altri sei mesi, fino al 15 settembre 2025, le misure restrittive nei confronti di individui o entità responsabili di aver minato o minacciato l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. Il rinnovo è giunto in extremis: se non fossero state rinnovate, queste misure sarebbero scadute il 15 di questo mese.

In che cosa consistono

Le misure prevedono restrizioni di viaggio per le persone fisiche, il congelamento dei beni e il divieto di mettere a disposizione fondi o altre risorse economiche per gli individui e le entità indicati in determinati elenchi. Le sanzioni continueranno ad applicarsi a circa 2400 soggetti tra individui ed entità. Dell’elenco fanno parte anche persone responsabili dei cosiddetti “referendum” del 2022 e le cosiddette “elezioni” del 2023 nei territori ucraini, delle atrocità commesse a Bucha e a Mariupol, degli attacchi missilistici contro civili e infrastrutture critiche, delle deportazioni e adozioni forzate di minori ucraini, della rieducazione militare di bambini ucraini. del reclutamento di mercenari siriani per combattere in Ucraina, della fabbricazione e fornitura di droni.

Il 16esimo pacchetto

Il 24 febbraio 2025 il Consiglio Affari esteri ha approvato il 16° pacchetto di sanzioni contro la Russia adottando misure restrittive nei confronti di altre 48 persone e 35 entità responsabili di azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. L’elenco dei soggetti che sono stati raggiunti dalle nuove sanzioni Ue è ampio: società industriali che producono armi, munizioni e altre attrezzature e tecnologie militari; tre entità che trasportano petrolio greggio e prodotti petroliferi russi e rappresentano una notevole fonte di reddito per il governo russo, nel tentativo di debellare o indebolire la c.d. “flotta ombra”; soggetti responsabili di eludere le sanzioni dell’Ue, anche attraverso paesi terzi (tra i quali un’agenzia di scambio di criptovalute con sede in Russia, Garantex, collegato a banche russe oggetto di sanzioni dell’Ue); soggetti di paesi terzi che sostengono direttamente lo sforzo bellico russo (tra cui un’azienda cinese specializzata nella produzione di immagini satellitari, a vantaggio del complesso militare-industriale russo, insieme al relativo presidente, e due militari di alto livello dell’esercito popolare coreano); soggetti responsabili di attività di propaganda russa, oltre a due organi di informazione online (Newsfront e Southfront) allineati con la comunicazione russa.

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