Oggi, martedì 10 dicembre 2024, la commissione Bilancio alla Camera inizierà la discussione sui 250 emendamenti ‘selezionati’ per la manovra 2025. L’obiettivo è portare il testo in Aula la prossima settimana. Tra le modifiche da discutere ci sono il taglio dell’Irpef, il bonus studenti da 500 euro, le novità su Tfr e fondi pensione privati.
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Oggi, martedì 10 dicembre 2024, inizia in commissione Bilancio alla Camera la discussione e valutazione degli emendamenti alla legge di bilancio 2025. Le prossime tappe per l’iter di approvazione prevedono l’analisi dei 250 emendamenti circa, il via libera della commissione, l’approdo in Aula (l’obiettivo è arrivarci la prossima settimana), la votazione e poi il passaggio al Senato, dove l’intero iter sarà ripetuto a partire dalla commissione, ma – a meno di intoppi nella maggioranza – con ritmi molto più serrati.
Tra le modifiche ancora da discutere ci sono quelle sull’Irpef, ma anche sui fondi per il Ponte sullo Stretto e sul possibile bonus studenti da 500 euro proposto da FdI. Le principali novità in arrivo con la prossima manovra finanziaria del governo Meloni, comunque, resteranno la conferma del taglio del cuneo fiscale e dell’Irpef a tre aliquote.
Come possono cambiare le aliquote Irpef 2025
L’Irpef è uno dei punti su cui le forze del centrodestra hanno avuto più confronti. Ieri, in un vertice tra i leader della maggioranza, è arrivato un compromesso che dovrebbe essere definitivo. Attualmente, la manovra prevede che dall’anno prossimo vengano confermate in modo strutturale le tre aliquote Irpef già in vigore quest’anno:
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- si paga il 23% fino a 28mila euro di reddito
- si paga il 35% da 28mila a 50mila euro
- si paga il 43% oltre i 50mila euro
Forza Italia ha particolarmente insistito perché l’aliquota di mezzo, quella al 35%, venisse abbassata di due punti, fino al 33%. Per questo avrebbero dovuto essere usati i soldi derivati dal concordato preventivo biennale, che però sono stati meno del previsto.
Alle fine, il compromesso raggiunto è che il taglio ci sarà, ma non nella legge di bilancio. All’inizio del prossimo anno, “dopo aver consolidato conti pubblici”, l’aliquota sarà effettivamente abbassata, anche se non si sa ancora di quanto.
Le novità su flat tax ai dipendenti e Ires
In ‘cambio’ della concessione a FI sull’Irpef anche la Lega ha ottenuto una piccola vittoria da poter rivendicare, in particolare sul tema della flat tax. Oggi la tassazione piatta al 15% è accessibile alle partite Iva anche se hanno delle entrate da dipendenti, ma al massimo di 30mila euro all’anno. Il Carroccio aveva proposto di alzare questo tetto a 50mila euro. Il risultato sarà ben più modesto: la soglia arriverà a 35mila euro.
In più, per venire incontro alle richieste di Confindustria, dovrebbe anche cambiare l’Ires. In particolare, dovrebbe essere inserito un taglio delle tasse del 4% per le imprese che investono i profitti nell’azienda, come richiesto dagli industriali.
Il bonus studenti da 500 euro proposto da FdI
Tra le proposte di modifica alla manovra che hanno attirato più attenzione negli scorsi giorni c’è un bonus studenti da 500 euro da usare per spese extra-scolastiche. Stando al testo dell’emendamento, presentato da Fratelli d’Italia, sarebbe rivolto agli under 14 che vivono in famiglie con Isee sotto i 35mila euro.
I soldi erogati permetterebbero di coprire costi come le attività sportive, i servizi culturali o turistici, i corsi di musica o di lingua straniera, il doposcuola o altri servizi di “sostegno alla genitorialità”. Su questa proposta, però, il governo Meloni non ha adottato una posizione comune. La spesa richiesta sarebbe di 30 milioni di euro. Starà alla commissione Bilancio, consultando anche il ministero dell’Economia, valutare se ci sia margine per introdurre il bonus oppure no.
I possibili cambiamenti su Tfr e previdenza complementare
Un’altra proposta di Fratelli d’Italia è quella che riguarda il Tfr (trattamento di fine rapporto) e la previdenza complementare. Il governo ha chiarito in più occasioni che una delle novità che vuole apportare in tema di pensioni è una spinta maggiore a usare la previdenza complementare, ovvero i fondi pensione privati che permettono di ricevere una somma aggiuntiva oltre alla pensione ‘pubblica’ maturata con gli anni di contributi.
L’emendamento di FdI prevede di lanciare il cosiddetto semestre di silenzio-assenso. Scatterebbero, cioè, sei mesi in cui i lavoratori dipendenti potrebbero decidere a chi destinare il proprio Tfr: all’azienda, oppure a un fondo di previdenza complementare. Sostanzialmente, a meno che il dipendente non prenda l’iniziativa, dopo sei mesi la quota del Tfr inizierebbe a essere versata in un fondo pensione privato, da poter riscuotere in qualunque momento.
Tre miliardi di euro in più in arrivo al Ponte sullo Stretto
La Lega ha chiesto che vengano stanziati più soldi per il Ponte sullo Stretto di Messina. La previsione iniziale lo scorso anno era stata di 11,6 miliardi di euro: ora invece la somma dovrebbe salire fino a 14,7 miliardi. Oltre tre miliardi di euro in più, stanziati da qui al 2032.
Questa somma dovrebbe essere tolta al Fondo per la sviluppo e la coesione, quello stanziato dall’Unione europea. Il Cipess, Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile, ha dato il via libera tecnico allo spostamento di fondi. Ora quindi si attende solo che l’approvazione dell’emendamento in manovra renda ufficiale la novità
Verso lo stop al turn over per le forze di polizia
Ci sono altre modifiche su cui il governo Meloni si è impegnato a intervenire, e riguardano i dipendenti pubblici. Una interviene nell’ambito della sanità. I medici e gli operatori sanitari hanno protestato duramente contro la manovra, e i leader del centrodestra hanno trovato l’accordo per un piccolo miglioramento economico: l’anno prossimo gli straordinari di infermieri e specializzandi dovrebbero essere tassati solamente al 5%, portando di fatto a un lieve aumento di stipendio.
È arrivato anche l’accordo, che era ampiamente previsto, per fermare il turn over in alcuni settori. In particolare, per le forze di polizia, gli enti locali, il personale Ata e i ricercatori. Su questo aspetto si erano mosse tutte le forze di maggioranza, e il ministero dell’Economia aveva già dato l’assenso.
Tutte le novità in arrivo nella prossima Manovra finanziaria del governo Meloni
La legge di bilancio per il 2025 porterà molte novità – tra cui alcune di quelle descritte finora, che in alcuni casi vanno verso un’approvazione quasi certa. Resta comunque il fatto che la maggior parte dei soldi a disposizione del governo saranno investiti in due misure.
La prima è rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale. La norma, già in vigore quest’anno, permetterà ai lavoratori dipendenti di mantenere più o meno invariato l’aumento di stipendio derivato dal taglio dei contributi da versare all’Inps. Il taglio funzionerà in modo diverso sul piano tecnico (un’indennità in busta paga per i redditi fino a 20mila euro, e una detrazione Irpef calante per quelli da 20mila a 40mila euro), ma l’effetto economico dovrebbe essere lo stesso per la maggior parte dei contribuenti.
La seconda misura sarà invece rendere strutturali le tre aliquote Irpef varate quest’anno. Come detto, su questo punto potrebbero arrivare altre novità all’inizio del 2025, ma l’impegno principale dell’esecutivo è stato confermare che la divisione in tre aliquote non vada riconfermata di anno in anno, ma resti stabile.