Storie Web giovedì, Ottobre 16
Notiziario

Un farmaco capace di individuare e colpire le cellule tumorali. È il risultato ottenuto da un gruppo di ricerca internazionale che ha coinvolto anche studiosi dell’università di Bologna e dell’Irccs Policlinico di Sant’Orsola.

La pubblicazione all’interno della rivista Nature Communications spiega che i test sono stati effettuati con successo sui modelli animali e gli esiti hanno mostrato una completa regressione della malattia sia in modelli animali di neuroblastoma e rabdomiosarcoma, due tumori rari infantili, sia nel tumore del colon.

«Questi risultati – spiega Mattia Lauriola, docente di Istologia al Dipartimento di Scienze Mediche e Chirurgiche dell’università di Bologna, tra gli autori dello studio – aprono la strada a nuovi studi clinici, con l’obiettivo di sviluppare terapie di nuova generazione, più mirate ed efficaci, capaci di sconfiggere tumori rari e ancora resistenti ai trattamenti attualmente disponibili».

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Gli anticorpi in questione, dunque, riescono ad essere sia mirati che efficaci, grazie ad una tossicità mirata di una molecola chemioterapica che viene veicolata esclusivamente verso la cellula tumorale riconosciuta. Così, il farmaco colpisce soltanto le cellule malate. Utilizzando questa strategia, nei modelli animali si è osservata una regressione completa del tumore, che si è mantenuta anche dopo la conclusione della terapia.

È stato fondamentale il recettore noto come ALK. In diverse forme tumorali, infatti, questa proteina si trova in grandi quantità sulla superficie delle cellule malate, mentre la sua presenza è limitata nelle cellule sane. Questa sua caratteristica la rende un target ideale per le terapie mirate. L’anticorpo-coniugato testato dagli studiosi e’ stato quindi sviluppato specificamente per riconoscere ALK e veicolare la molecola chemioterapica esclusivamente nelle cellule che lo esprimono.

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