Storie Web venerdì, Luglio 18
Notiziario

Il circuito di festini e l’élite coinvolta

Molti degli abusi sarebbero avvenuti all’interno delle sontuose residenze di Epstein, tra cui la sua villa nell’Upper East Side di Manhattan (uno dei palazzi più grandi dell’intera città), il cosiddetto “Little Saint James” – un’isola privata nei Caraibi soprannominata “l’isola della perversione” –, una residenza a Palm Beach, un ranch in New Mexico e un attico a Parigi.

Le testimonianze parlano di feste sontuose, dove giovanissime ragazze venivano presentate agli ospiti più influenti, in contesti che oscillavano tra l’ambiguità e l’evidente illegalità. Alcune dichiarazioni rilasciate nel processo a Maxwell, o in atti successivi, parlano di “massaggi” richiesti da Epstein a ragazze di 14 e 15 anni, di voli su jet privati in compagnia di potenti, di camere dotate di telecamere nascoste per documentare i comportamenti degli ospiti – forse per future attività di ricatto.

Uno dei nomi più compromessi dal punto di vista reputazionale è il principe Andrea, Duca di York, figlio della regina Elisabetta II. Andrea fu accusato da Virginia Giuffre (nata Roberts), una delle vittime di Epstein, di aver avuto rapporti sessuali con lei quando era minorenne in almeno tre occasioni, tra Londra, New York e l’isola nei Caraibi. In uno di questi episodi, Giuffre raccontò che Maxwell la presentò al principe durante una serata a casa di Epstein. La foto del 2001 che ritrae Andrea abbracciato a Virginia, con Maxwell sullo sfondo, è diventata un simbolo di questo scandalo. Il principe ha sempre negato ogni addebito, ma nel 2022 ha patteggiato extragiudizialmente per una somma mai ufficialmente dichiarata, ma stimata intorno ai 12 milioni di sterline.

Le accuse, i processi e la morte misteriosa

Le prime accuse contro Epstein emersero nel 2005 in Florida, dove venne indagato per sfruttamento sessuale di minorenni. Nonostante l’evidenza schiacciante, nel 2008 Epstein siglò un controverso “plea deal” con il procuratore Alexander Acosta (futuro ministro del Lavoro di Trump), ottenendo una pena ridotta e la possibilità di uscire di prigione 6 giorni su 7 per “motivi lavorativi”. L’accordo gli garantiva anche l’immunità per eventuali reati futuri commessi da lui o da suoi “associati”.

Nel luglio 2019, Epstein viene arrestato a New York con nuove accuse federali per traffico sessuale di minorenni. Poche settimane dopo, il 10 agosto, viene trovato impiccato nella sua cella al Metropolitan Correctional Center. Le telecamere risultano spente o malfunzionanti, le guardie dormivano o erano assenti, e il video della sorveglianza risulta tagliato di almeno tre minuti nella fascia oraria in cui Epstein sarebbe morto.

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