Storie Web mercoledì, Aprile 23
Notiziario

Donald Trump non licenzierà il chairman della Federal Reserve Jerome Powell. “Non ne ho alcuna intenzione”, ha anzi detto ai giornalisti dalla Casa Bianca. Una drammatica svolta, dopo che per giorni aveva invece seminato il panico tra gli investitori attaccando Powell come un “perdente” la cui uscita di scena “non sarebbe mai avvenuta abbastanza in fretta”. E dopo aver fatto filtrare dai suoi stretti collaboratori che stava studiando le opzioni per rimuoverlo con la forza.

Non è stata l’unica brusca correzione di tiro del Presidente. Sulle guerre commerciali ha sorpreso affermando che i dazi contro la Cina da lui stesso alzati fino al 145% sono adesso “molto alti”. E ha aggiunto la promessa che “non saranno così elevati”, che “scenderanno significativamente”. Anche se “non saranno allo zero, come erano in precedenza”. La Cina, anche prima delle recenti mosse di Trump, era in realtà già soggetta a una serie di dazi scattati sotto la sua prima amministrazione e proseguiti e a volte rafforzati da Joe Biden.

Sulle piazze finanziarie la coppia di improvvisi sviluppi ha generato nuovo ottimismo. I future sugli indici azionari di Wall Street hanno guadagnato circa il 2% e il dollaro, da giorni sotto pressione e a minimi pluriennali, ha ripreso quota.

Su Powell il Presidente ha adottato un linguaggio decisamente più moderato e privo di insulti e punti esclamativi. “Vorrei che fosse un po’ più attivo a proposito della sua idea di abbassare i tassi di interesse – ha detto – Ma no, non intendo licenziarlo”. Ancora: “Questo è il momento perfetto per tagliare i tassi. Se non lo fa è la fine? No, non lo è”. Dimenticate appaiono le sue minacce di pochi giorni or sono quando aveva sostenuto, contro il parere di gan parte degli esperti legali, di avere il potere di estromettere il chairman della Fed e cancellare nei fatti la sua indipendenza: “Se voglio, lo caccio davvero rapidamente, credetemi”.

La presa di posizione sul commercio ha da parte sua rafforzato quanto detto in giornata dal Segretario al Tesoro Scott Bessent. Parlando in privato a banchieri e investitori durante un evento di JP Morgan aveva sostenuto che l’attuale livello di scontro con Pechino è “insostenibile” e previsto una de-escalation delle tensioni e la possibilità di un accordo. L’amministrazione Trump, aveva precisato dopo settimane segnate al contrario da toni da guerra fredda, non mira ad un “decoupling” economico dalla Cina. Quelle dichiarazioni avevano già spinto Wall Street a chiudere la seduta di martedì in rialzo di circa il 2,5 per cento.

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