Storie Web domenica, Marzo 30
Notiziario

Il presidente Usa, Donald Trump, ha parlato in diretta tv per annunciare dazi del 25% sulle auto importate: “È l’inizio della liberazione dell’America” ha promesso Potus, aggiungendo: “Se le aziende produrranno le auto negli Stati Uniti, non ci saranno dazi”. L’inquilino della Casa Bianca ha spiegato che le tariffe maggiorate incoraggeranno i produttori di automobili a investire negli Stati Uniti: “Stanno già cercando siti”. Le maggiorazioni dovrebbero entrare in vigore dal 2 aprile e, grazie a esse, ha spiegato Trump, gli Usa incasseranno “tra i 600 milioni e un trilione di dollari in due anni”. Non è chiaro se i pezzi di ricambio per le auto saranno esclusi dai dazi. Trump si è limitato a dire: “Queste tariffe si aggiungeranno a quelle esistenti già in vigore”.

La Ue: “Pronti a reagire con fermezza”

“Il punto non è se siamo rimasti sorpresi o meno. Il punto è se siamo preparati o meno. E la risposta è sempre sì: siamo preparati a salvaguardare i nostri interessi economici e, se necessario, forniremo una risposta ferma, proporzionata, solida, ben calibrata e tempestiva a qualsiasi misura ingiusta e controproducente da parte degli Stati Uniti”: mette subito le idee in chiaro, il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill, nel briefing quotidiano con la stampa. “Voglio sottolineare ancora una volta che la nostra priorità è trovare una soluzione negoziata, una soluzione che funzioni per entrambe le parti, per l’Ue e gli Stati Uniti, una soluzione che rafforzi il nostro rapporto commerciale ed economico, che è, a prescindere, il più prezioso e importante al mondo. Vogliamo costruire quel rapporto, non distruggerlo, e crediamo che le misure annunciate dagli Stati Uniti vadano nella direzione completamente sbagliata” ha aggiunto Gill.

“Naturalmente, stiamo parlando con alleati e partner globali in tutto il mondo sull’impatto” dei dazi Usa verso l’Ue, “perchè crediamo che queste misure avranno un impatto dannoso, non solo sull’Ue e sugli Stati Uniti, ma sull’economia globale. Questa è una delle molte ragioni per cui stiamo cercando, e investendo tanto tempo e sforzi, per evitare che accadano. Quindi, naturalmente, stiamo parlando con diversi Paesi riguardo a queste tariffe drastiche e dannose annunciate dagli Stati Uniti, perchè danneggiano tutti” ha poi precisato il portavoce.

“L’elenco finale dei prodotti sui quali proporremo ai nostri Stati membri di adottare contromisure sarà ben selezionato per creare il massimo impatto sugli Stati Uniti e ridurre al minimo l’impatto sulla nostra economia europea, e questa è una scelta che dovremo fare in modo molto giudizioso e ben calibrato” ha concluso.

Annunciati dazi sulle auto (Ansa)

26/03/2025

“Interessi sulle rate dedotti dalla dichiarazione dei redditi”

Tornando alle parole del presidente Usa, “chi acquisterà con un finanziamento un’auto prodotta in America potrà dedurre gli interessi dalla dichiarazione dei redditi”. I dazi del 25% sulle auto saranno “permanenti”. “Sicuro al 100%, saranno permanenti”, ha sottolineato Trump. E a proposito del calo dei mercati che ha preceduto il suo annuncio sui dazi, si è limitato a dire: “Se la caveranno”.

Trump ha aggiunto che gli Stati Uniti applicheranno dazi anche sui prodotti farmaceutici e sul legname d’importazione. La Casa Bianca ha già avviato un’indagine commerciale sul legname, mentre non lo ha ancora fatto per i prodotti farmaceutici.

 

L’annuncio fa crollare le Borse

L’anticipazione nel corso della giornata aveva fatto chiudere Wall Street in rosso. A dare la notizia prima dello stesso Trump era stata Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, nel corso di una conferenza stampa. L’indice Dow Jones ha perso lo 0,3% a 42.454,79 punti, mentre l’indice S&P è sceso dell’1,1% a 5.712,20. Tonfo del Nasdaq, giù del 2% a 17.899,01 punti.

Crollano anche i titoli delle case automobilistiche statunitensi, con Tesla di Elon Musk che chiude in ribasso del 5,6%, General Motors che perde il 3,1% e Toyota quasi il 2%, mentre Ford parte male ma recupera nel corso della giornata e chiude in rialzo dello 0,1%.

 

Il taglio a 12 miliardi di dollari in fondi alla sanità

Il dipartimento della sanità statunitense ha annullato più di 12 miliardi di dollari in sovvenzioni federali agli Stati che servivano a monitorare le malattie infettive, i servizi di salute mentale, il trattamento delle dipendenze e altri urgenti problemi di salute. Lo scrive il New York Times.

Sempre per il quotidiano statunitense, è probabile che i tagli ostacolino ulteriormente i dipartimenti sanitari statali, che scontano già carenze finanziarie e devono affrontare una serie di emergenze per quanto riguarda le malattie croniche, infezioni in ripresa come la sifilide e l’influenza aviaria in aumento.

 

La chat segreta, “una caccia alle streghe”

Donald Trump è intervenuto anche sul caso della chat segreta del Pentagono pubblicata da The Atlantic definendolo una “caccia alla streghe”, la stessa espressione utilizzata dal presidente per definire i processi a suo carico. “Mike si è assunto la responsabilità”, ha spiegato riferendosi al suo consigliere Waltz. Trump ha invece scagionato Hegseth, a capo del Pentagono: “Pete non c’entra nulla, sta facendo un lavoro grandioso”.

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