Storie Web giovedì, Ottobre 16
Notiziario

Un altro passo verso l’escalation. Donald Trump ha dichiarato di aver autorizzato azioni clandestine della Cia contro il Venezuela e di aver preso in considerazione la possibilità di attacchi in territorio venezuelano. Un’autorizzazione effettuata per due motivi: l’attacco “al regime narco-terrorista di Nicolas Maduro” e la scelta del governo venezuelano di liberare i propri detenuti e poi mandarli negli Stati Uniti.

La replica di Caracas

Immediata la replica del presidente Maduro: “Per quanto tempo la Cia continuerà a portare avanti i suoi colpi di Stato?”. Mentre il ministero degli Esteri venezuelano ha respinto esplicitamente quelle che ha definito “le dichiarazioni bellicose e stravaganti del Presidente degli Stati Uniti, in cui ammette pubblicamente di aver autorizzato operazioni contro la pace e la stabilità del Venezuela”. E poi ancora: “Questa dichiarazione senza precedenti costituisce una gravissima violazione del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite e obbliga la comunità dei Paesi a denunciare queste dichiarazioni chiaramente smodate e inconcepibili”, ha aggiunto il ministero di Caracas.

Pressione crescente

L’ok alla Cia, l’autorizzazione a procedere, è l’ultimo passo nell’intensificarsi della campagna di pressione dell’amministrazione Trump contro il Venezuela. Nelle ultime settimane l’Esercito americano ha preso di mira le imbarcazioni al largo delle coste venezuelane che secondo loro trasportano droga, uccidendo 27 persone. I funzionari americani, secondo il New York Times, sono stati chiari, off the record, nel sostenere che l’obiettivo finale di Trump sia quello di cacciare Maduro dal potere.

Le esternazioni di Trump consentirebbero alla Cia di effettuare operazioni “significative” in Venezuela e di condurre una serie di interventi nei Caraibi. Più specificatamente l’agenzia sarebbe in grado di intraprendere azioni segrete contro Maduro o il suo governo, unilateralmente o in concomitanza con un’operazione militare più ampia, così scrive il New York Times.

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Il contingente Usa nei Tropici

Gli Stati Uniti sono in grado di dispiegare forze nell’area caraibica. L’entità del contingente militare nella regione è sostanziale: attualmente ci sono 10mila soldati statunitensi, la maggior parte dei quali nelle basi di Porto Rico, ma anche un contingente di marines su navi d’assalto anfibio. La Marina possiede otto navi da guerra di superficie e un sottomarino nei Caraibi.

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