Durante l’ospitata a Che tempo che fa Lucio Corsi ha suonato Francis Delacroix, canzone contenuta nell’ultimo album Volevo essere un duro: ecco testo e significato del brano del cantautore.
Lucio Corsi (ph Marco Alpozzi/LaPresse)
Una delle canzoni di Volevo essere un duro, ultimo album di Lucio Corsi che prende il nome dalla canzone con cui è arrivato secondo al Festival di Sanremo, è Francis Delacroix, un talking blues che il cantautore maremmano sta suonando fin dai suoi giorni sanremesi. L’ha cantata in auto, per strada, e finanche in conferenza stampa durante il Festival, facendo arrivare l’orecchio dei fan allenato ad ascoltare la storia di questo personaggio che nasce dai panni di un suo amico e che il cantautore definisce “Il bugiardo più autentico che abbia mai conosciuto”. E proprio Francis Delacroix è la canzone che Lucio Corsi ha eseguito – assieme a Tommaso Ottomano – durante l’ospitata a Che tempo che fa in cui ha presentato l’album e ha incontrato Mara Maionchi. La canzone arriva dopo il successo di altri brani, come Volevo essere un duro (con cui rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest), ma anche Tu sei il mattino e Nel cuore della notte.
Testo di “Francis Delacroix”
Francis Delacroix, Francis Delacroix è un bambino di legno
È un papero col frac (Frac, frac, frac)
Francis Delacroix vestito come Jake ed Elwood
Dice che viene dalla giungla, quella sul passo della Cisa
Dice che a Napoli ha fumato con il Buddha nel camerino di Bob Dylan
Francis Delacroix, Francis Delacroix non porta più le mutande
È un papero col frac, al Taj Mahal
E ha sempre un po’ di febbre dentro le tasche
Lui lavorava nella pampa, in una pompa di benzina
Ha preso in bocca il manganello di un caramba, è il fascino della divisa
Testo e significato di Nel cuore della notte, Lucio Corsi racconta l’amicizia e le incertezze
Francis Delacroix, Francis Delacroix è un soldatino di piombo
Ha detto ai bravi di Rodrigo che si sposerà, gli han dato il numero di Don Abbondio
L’hanno beccato nelle Langhe che si stirava la camicia
Probabilmente adesso è in volo per Los Angeles, nascosto dentro a una valigia
Francis Delacroix, Francis Delacroix lo trovi in via dei Matti
Ad insegnare ad una mosca come si fa a dar del filo da torcere ai ragni
Quand’era all’Isola di Pasqua disteso lungo la battigia
Si è guadagnato il soprannome di Mahatma e le attenzioni di Lolita
Francis Delacroix, Francis Delacroix per colpa degli dei
Fu fatto prigioniero al posto di Mattia Pascal nella battaglia di El Alamein
Al Carnevale di Venezia, quando spararono a Wojtyla
Ricostruì l’identikit di Pulcinella ad una guardia pontificia
Francis Delacroix, Francis Delacroix tra gli animali dell’arca
Era un cavallo dell’esercito di Gengis Khan, che fu venduto a Don Chisciotte della Mancia
Fece una gara con gli sherpa in un locale di Cortina
Sotto uno specchio disse: “Ci vediamo in vetta”
Fu il solo ad arrivare in cima
Francis Delacroix, Francis Delacroix e le tre caravelle
Col cannocchiale vide l’isola di Trinidad, ma a Colombo non gli disse niente
Nel giugno del ’44 era sulla Santamaria
Quando sbarcarono in un quadro di Picasso e scoprirono la Normandia
Francis Delacroix, Francis Delacroix è la primula rossa
Ad un convegno multietnico del Ku Klux Klan prese parola e si scavò la fossa
Sui grattacieli di Manhattan c’era una sua fotografia
Quando era piccolo, giocava con Siddharta sotto le vele di Scampia
Francis Delacroix, Francis Delacroix non mi ha mai detto una bugia
Il significato di Francis Delacroix
“Francis Delacroix è un mio amico di Volpiano, un fotografo, perciò un imprigionatore di voci e di rumori. Il bugiardo più autentico che abbia mai conosciuto” descrive così la canzone, Lucio Corsi, nella nota stampa, parlando delle tantissime avventure che vive questo personaggio. È una canzone piena di personaggi (dai Blues Brothers a Bob Dylan, passando per Wojtyla) e di luoghi attraversati dove si svolgono “situazioni ed allucinazioni”. “Francis nasce a Volpiano negli anni 90, è un mio caro amico, fraterno, come Tommaso Ottomano, l’abbiamo conosciuto perché ci piacciono le sue foto e lo invitammo a una presentazione del disco ‘Cosa Faremo da grandi’ nel 2020 e da quel giorno è diventato un amico, uno di famiglia – ha raccontato a Fanpage -. È anche un amico immaginario condiviso negli occhi miei e in quelli di Tommaso, potrebbe essere il primo caso di un amico immaginario condiviso in più sguardi.
Francis Delacroix è un talking Blues
La canzone è un talking blues, una formula molto usata dai cantautori folk americani. Sempre nell’intervista a Fanpage, infatti, Corsi spiegava: “La cosa interessante, poi, è che la formula di quella canzone è quella del Talking Blues che è una delle formule più immediate e classiche del folk. Non ha bisogno di niente, ha bisogno solo di una chitarra e di un tot di parole messe una dietro l’altra in un certo modo, ecco, ritmico. La lingua italiana ci consente anche questi giochi ritmici, con le consonanti, possiamo dire un concetto in mille modi diversi, perciò quando l’ho scritta mi sono sbizzarrito, è stato uno spasso”