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Notiziario

Detto così forse a qualcuno farà tornare a mente tristi ricordi della scuola media, ma è semplice: la Terra è inclinata di 23.5 gradi e questo provoca le stagioni: basta prendere una mela, mettersi davanti al tavolo da pranzo, mettere un altro frutto sul tavolo, per esempio un’arancia, che sarà per noi il Sole. Con la mela, che sarà la nostra Terra, per sei mesi transitiamo sopra la tavola, con circa 23 gradi fino a un massimo da cui discendiamo e per altri sei stiamo sotto nello stesso modo, è presto fatta la visualizzazione della differenza dovuta all’inclinazione della Terra, per quanto approssimativa. Per inciso quando saremo con la mela sul tavolo scendendo sarà equinozio di autunno, nel caso opposto quello di primavera,

Torniamo a noi. Il punto di massima vicinanza, perielio, è invece il punto dell’orbita in cui la Terra è più vicina al Sole, e quest’anno è stata il 4 gennaio 2025, quando è arrivata a soli 147.1 chilometri dal Sole, quindi 5 milioni di chilometri in meno, circa 3% di differenza.

La nostra concezione sbagliata nasce da figure come queste, in cui inciampiamo fin dalla prima elementare e che è completamente errata: l’orbita della Terra è sì un’ellisse, come prescritto dalle leggi di Keplero, ma è quasi un cerchio se la differenza fra perielio e afelio è così piccola!

Fin da ragazzini nella nostra testa si installa un’idea che l’orbita del Sole abbia la forma di un uovo, che per fortuna non ha: ci provocherebbe parecchi problemi, infatti, se fosse proprio come nella figura.

Una differenza del 3% fra le posizioni di minima e massima distanza dal Sole corrisponde a una maggior energia che cade sulla Terra da parte del Sole del 6% circa, poca cosa.

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