Storie Web lunedì, Maggio 20
Notiziario

Non sono solo gli Ncc ad avere nel mirino i cosiddetti “decreti Salvini”. A mobilitarsi contro il controverso pacchetto di provvedimenti destinati ad aggiornare la normativa di riferimento del trasporto pubblico non di linea questa volta sono i tassisti, che hanno confermato la manifestazione nazionale e lo sciopero della categoria annunciati tempo fa per martedì 21 maggio, dalle 8:00 alle 22:00, con garanzia del servizio di trasporto sociale per anziani, portatori di handicap e malati.

Delusione per le rassicurazioni del ministro Urso

Reduci da un incontro, l’8 maggio, con il ministro del Made in Italy Adolfo Urso – anche lui per competenza coinvolto nel riassetto normativo promosso da Salvini – i rappresentanti delle auto bianche (Unica Cgil, Fast, Ugl, Uti, Tam, Claai Unione Artigiani, Satam, Or.s.a. Taxi, Uritaxi, Atlt , Ati Taxi, Stan/Atn, Usb Taxi, Unimpresa, e Federtaxi Cisal) si dicono delusi dal ministro che “non ha dato particolari rassicurazioni sull’andamento finale dei provvedimenti in questione”, che avrebbero subito sostanziali ritocchi negli ultimi giorni. E sottolineano in una nota che lo stop al servizio taxi “non sarà revocato”, invitando i colleghi a “rimanere vigili”: “In assenza di novità”, infatti, lo sciopero del 21 “potrebbe trasformarsi in una delle più grandi manifestazioni che si siano mai attuate da parte della categoria. Mai come oggi dobbiamo essere consapevoli che ci stiamo giocando il futuro nostro e delle nostre famiglie”.

Timori per il riassetto in dirittura d’arrivo

Lo sciopero in rampa di lancio riflette il timore dei tassisti per la scarsa tutela del modello organizzativo dei taxi e per possibili sorprese nel contenuto finale dei decreti, su cui lavorano i tecnici del ministero dei Trasporti. Decreti che il ministro Salvini ha presentato a stesura praticamente completata il 3 aprile scorso dopo un lungo inter consultivo con le categorie interessate incassando a caldo la dura opposizione degli operatori Ncc, e delle società che gestiscono le piattaforme di intermediazione (vedi Uber) che si considerano duramente penalizzati dal riassetto normativo.

Le paure dei tassisti sono confermate dal segretario generale Claudio Tarlazzi e dal segretario nazionale Marco Verzari della Uiltrasporti, secondo cui Urso “ha di fatto scaricato le responsabilità al ministero dei Trasporti sullo stallo dei testi dei decreti attuativi e del Dpcm dei quali, ad oggi, non è dato conoscere i testi definitivi”. A preoccupare il fronte sindacale è anche “l’incontro che si è tenuto al ministero con il capo globale di Uber”, su cui Urso “non ha fatto chiarezza”. “I decreti sul Registro Elettronico Nazionale e sul Foglio di servizio, nonché il Dpcm per la regolamentazione delle Piattaforme Elettroniche – concludono I leader Uiltrasporti – sono fondamentali per il riordino del settore che attualmente vede un altissimo tasso di abusivismo favorito dalla mancanza di regole certe per tutti”.

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