A sorpresa, dopo mesi di tensioni, il numero uno di Stellantis lascia la guida del gruppo. Entro giugno 2025 la nomina del sostituto. I sindacati vanno all’attacco e chiedono subito un nuovo piano industriale e occupazionale.
L’annuncio nella serata di domenica a borse chiuse: Carlos Tavares, amministratore delegato di Stellantis, ha presentato le proprie dimissioni con effetto immediato e il consiglio di amministrazione le ha accettate.
Il processo per la nomina del nuovo numero uno è già avviato e si concluderà entro la prima metà del 2025. Nel frattempo verrà istituito un nuovo comitato esecutivo presieduto da John Elkann. Che ringrazia Tavares per il suo impegno costante e per il ruolo svolto in Stellantis. Ruolo che, dopo i rilanci di Psa e Operl, scrive Elkann, ha dato avvio al nostro processo per diventare un leader globale nel settore. E intanto conferma la puntuale attuazione della strategia della società nell’interesse di lungo termine di Stellantis e dei suoi azionisti.
Ma da tempo non tutto andava come sperato: negli ultimi mesi le vendite di Stellantis hanno subito forti rallentamenti, gli impegni presi in Italia sono stati spesso ribaditi ma non attuati, negli stabilimenti si va avanti a cassa integrazione e la gigafactory che avrebbe dovuto dare una spinta all’elettrico non è mai nata. Situazioni che hanno portato tensioni, tant’è che il senior independent director De Catries ammette che nelle ultime settimane sono emerse vedute differenti tra il consiglio e Tavares. Tensioni che erano emerse anche durante le audizioni di Tavares in Parlamento e che avevano alimentato l’insoddisfazione dei sindacati. Che oggi con la Fiom Cgil chiedono subito un piano industriale e occupazionale e con la Uilm un nuovo management che dia discontinuità rispetto al passato e abbia a cuore gli stabilimenti e i lavoratori italiani, riportando in Italia la produzione di auto e rilanci il polo del lusso con Maserati.