Storie Web sabato, Maggio 18
Notiziario

Il campione nazionale dell’Ecuador, Jhonatan Narvaez ha vinto la 1a tappa del Giuro d’Italia vestendo la maglia rosa, riuscendo a tenere la ruota di Pogacar in salita per poi conquistare lo sprint al traguardo.

Un arrivo che sembrava scritto ma che invece è stato trascritto dall’ecuadoriano Jhonatan Narvaez della INEOS che ha saputo vincere la volata sul traguardo di Torino nella 1a tappa del Giro d’Italia 2024, beffando un Tadej Pogacar che sulla salita della Maddalena ha fatto la differenza con tutti ma non con l’uomo di Thomas che si è preso la vittoria e la prima maglia rosa di questa edizione.

Un Pogacar che con la UAE ha gestito la tappa dal primo chilometro alla fine, con un intento che sembrava chiaro: non lasciare spazio ad altri, provando a prendersi vittoria e maglia da subito per dare un segnale fortissimo ad un Giro che sulla carta sembra essere già concluso con il nome dello sloveno come vincitore. Una prima tappa bellissima per emozioni fortissime, come quelle sul passaggio a Superga, in una salita iconica tappezzata dai colori granata in ricordo del Grande Torino. E quelle della corsa, con la classica lunga fuga di giornata poi ripresa nel momento clou in cui so è decisa la frazione.

Alla fine ce l’ha fatta Jhonatan Narvaez, campione nazionale dell’Ecuador, che corre per la INEOS di Thomas e Ganna, che beffa tutti conquistando una piccola grande impresa. Proprio quando a 5 chilometri dalla fine, Pogacar scatta sui pedali quando la strada si impenna sulla Maddalena con percentuali che toccano il 16%, tutti cedono, si allontanano. Lo sloveno sembra poter fare ancora una volta il vuoto ma non è così. A ruota resta Narvaez, bravissimo a tal punto che lo stesso Pogacar sembra stupito dal piccolo scalatore sudamericano. Che ha anche lo spunto più bello sul traguardo, prendendosi successo e maglia rosa.

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L’oscar della sfortuna a Domenico Pozzovivo

Una tappa che è stata caratterizzata anche da alcune cadute e contrattempi, uno dei quali ha coinvolto un ciclista in particolare, Domenico Pozzovivo, il veterano di questo Giro d’Italia e capitano della EF. Proprio in una delle salite finali è stato suo malgrado coinvolto in una caduta generale che ha visto a terra quattro-cinque corridori per un contatto fortuito.

Pozzovivo è stato costretto a scendere di sella a doversi riaggiustare da solo il manubrio e a ripartire. L’ennesimo contrattempo per l’italiano che al suo 18° Giro d’Italia e a 41 anni non si è lasciato andare, riuscendo a rientrare nel gruppo principale e poi concludere, seppur in ritardo, la tappa tagliando il traguardo di Torino con qualche botta di troppo e i pantaloncini strappati.

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