Storie Web martedì, Giugno 25
Notiziario

Oltre che per vedere nuovi trailer e assistere ad annunci di ogni tipo, la Summer Game Fest è una delle occasioni in cui provare, in anteprima, alcuni dei titoli che arriveranno nel futuro prossimo. Sessioni di gioco di 30 minuti appena, che se da un lato non consentono di farsi un’idea davvero completa, dall’altro restituiscono una prima, istintiva sensazione, buona o cattiva. Qui a Los Angeles c’era anche Playstation, cioè Sony, che a fine maggio con un video aveva svelato trailer e date di uscita di alcuni titoli in arrivo. Tra questi, anche Astro Bot, sequel ideale di quell’Astro’s Playroom che al lancio della PS5 era pre-installato su tutte le console come “tech demo”, cioè un gioco pensato per mostrare le potenzialità della macchina e in particolare del controller DualSense. 

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Summer Game Fest, Astro Bot

Durante la nostra prova di Astro Bot è apparso subito evidente che stavolta di “demo” non c’è nulla. Ci siamo infatti trovati di fronte a un videogioco fatto e finito, con una “mascotte” in grado di riportarci ai primi anni duemila, quando i platformer in 3D basati su personaggi molto riconoscibili (vedi Crash Bandicoot e Spyro, tanto per restare in casa Sony, oppure Mario, per Nintendo) erano tra i titoli più amati e giocati. In un mondo di videogiochi sempre più frenetici e dai toni maturi, Astro Bot cerca quindi di riportarci verso la spensieratezza dell’infanzia, senza però mai scadere nella banalità o nella superficialità. Non solo: questo titolo funziona anche da piccola enciclopedia dell’universo Playstation, visto che la console stessa, insieme a robottini con le fattezze di personaggi celebri come Kratos da God of War, Nathan Drake da Uncharted e molti altri, per un totale di 150 comparsate.

Summer Game Fest, Astro Bot e il potere della leggerezza Rainews

Summer Game Fest, Astro Bot e il potere della leggerezza

Nel tempo a disposizione siamo riusciti ad esplorare alcuni dei livelli di gioco, tutti incentrati sull’esplorazione, la collezione di monete e la ricerca di altri robot, intrappolati o smarriti, da portare in salvo con noi a fine quadro. Come era stato per Astro’s Playroom, anche Astro Bot risulta un gioco fortemente “tattile”, sensoriale, grazie alle funzioni di vibrazione avanzata del controller PS5 e ai suoi grilletti in grado di generare resistenza alla pressione. Caratteristiche che entrano in gioco soprattutto con i potenziamenti che Astro incontrerà sulla strada, come un paio di guantoni da boxe dotati di enormi molle il cui utilizzo è legato ai tasti R2 e L2 posti sul retro: nel corso dello scontro con un gigantesco polpo, che funge da boss in uno dei primi livelli, abbiamo dovuto usare quest’arma sia per colpire i punti deboli con una serie di ganci sia come un’immaginifica fionda per scagliarci contro il colossale avversario.

Per quello che abbiamo potuto vedere, Astro Bot (in arrivo il 6 settembre) è un videogioco dominato da quel senso di meraviglia che, ad oggi, solo Super Mario e pochi altri personaggi riescono a rievocare. Ogni livello è un piccolo mondo in evoluzione, pronto a cambiare forma mentre lo attraversiamo e a svelarci nuovi paesaggi mozzafiato. E non mancheranno, stavolta, anche dei livelli “sfida”, da affrontare con una sola vita a disposizione e dal livello di difficoltà molto più elevato, una novità che piacerà molto ai giocatori più navigati. 

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