Storie Web mercoledì, Ottobre 15
Notiziario

Il Manifesto evidenzia come l’industria rappresentata da Anima – oltre 55,5 miliardi di euro di fatturato, più di 221.000 addetti e una forte propensione all’export – costituisca il cuore del sistema produttivo europeo. Tuttavia, la combinazione di crisi geopolitiche, nuove normative ambientali e tensioni commerciali rischia di ridisegnare gli equilibri industriali globali a nostro svantaggio.

Il tema più importante discusso a Bruxelles è stato quello dei dazi americani, che colpiscono duramente la meccanica industriale e strumentale. A fronte dell’accordo quadro siglato tra Ue e Usa, la Casa Bianca ha deciso successivamente di introdurre nuovi dazi al 50% sulle componenti in acciaio e alluminio su 407 codici doganali – che vanno a colpire l’80% della produzione dei settori rappresentati da Anima – portando i dazi a una percentuale di gran lunga superiore al 15%, appesantendo inoltre l’iter burocratico da parte delle aziende della meccanica. La Federazione ha ribadito che non è possibile pianificare l’export senza regole doganali chiare e un sostegno europeo coordinato. Il rischio, già concreto, è la perdita di quote di mercato negli Stati Uniti, primo partner extraeuropeo del comparto.

Tra le altre priorità emerse, l’istanza dell’industria per un approvvigionamento energetico sicuro, accessibile e a costi competitivi: una condizione essenziale per la sostenibilità delle filiere produttive. La transizione deve bilanciare ambizione ambientale e realismo economico, integrando soluzioni pronte all’impiego e innovazioni di lungo periodo.

La Federazione sostiene inoltre la necessità di un Clean Industrial Deal, che sia un continuo del Green Deal europeo, ma fondato su neutralità tecnologica e competitività. Le imprese devono poter scegliere le migliori tecnologie disponibili per ridurre le emissioni, senza vincoli che penalizzano la produzione e l’occupazione.

Contestualmente, Anima propone di rafforzare il dialogo con le istituzioni europee per diversificare i mercati di destinazione, puntando su accordi con il Mercosur e nuovi partenariati con aree in crescita emergenti in Asia e in Africa. Tali intese devono garantire reciprocità normativa e standard europei di qualità e sicurezza, tutelando i produttori europei da concorrenza sleale e importazioni non conformi.

Condividere.
© 2025 Mahalsa Italia. Tutti i diritti riservati.