A Pomigliano la nuova piattaforma Stella Small, l’impegno a sviluppare la nuova Fiat 500 e la nuova Pandina rispettivamente a Mirafiori e Pomigliano, i nuovi modelli in produzione a Melfi dall’anno prossimo – la nuova Lancia gamma, la nuova Jeep Compass e la DS 7 – anche in versione ibrida e ad Atessa lo sviluppo di un Van di nuova generazione. Sono i principali impegni di Stellantis presentati al tavolo del Mimit alla presenza dei ministri Urso, Calderone e Giorgetti, di Anfia, dei sindacati e delle Regioni che ospitano stabilimenti del Gruppo.
Il piano Italia
Jean Philippe Imparato, il numero uno del Gruppo in Europa, ha definito nel dettaglio le scelte di Stellantis per irrobustire il piano produttivo negli stabilimenti in Italia, con la previsione di volumi in crescita a partire dal 2026 e investimenti per due miliardi l’anno prossimo. «Il piano Italia va incontro alle istanze espresse dal Governo» dice il ministro delle Imprese e del made in Italy Adolfo Urso.
Arriverà in Italia dunque la piattaforma Stla Small di Stellantis, la nuova architettura produttiva dedicata ai modelli di auto compatte nel segmento B sarà disponibile a partire dal 2028 a Pomigliano, con due nuovi modelli in rampa di lancio. Torino sarà, dal primo gennaio 2025, la sede della Regione Europa di Stellantis e il quartier generale della divisione Veicoli Commerciali del gruppo.
A Cassino sulla piattaforma Stla-Large saranno prodotti tre modelli, dal 2025 la nuova Alfa Romeo Stelvio, dal 2026 la nuova Alfa Romeo Giulia e poi una nuova vettura top di gamma. È in valutazione la produzione di Alfa Romeo Stelvio e Giulia nelle versioni ibride, oltre che elettriche. Ad Atessa dal 2027 sarà avviata la produzione di una nuova versione di Large Van. Modena infine diventerà il polo dell’alta gamma, coinvolgendo in tale missione l’ecosistema produttivo della Motor Valley per sviluppare il progetto insieme a tutti gli attori della filiera.
«Per Stellantis è venuto il tempo di ’fare squadra’ con l’Italia per affrontare le sfide esistenziali che affrontiamo e sottovalutate da alcuni in Europa» ha detto in apertura del Tavolo in corso al Mimit. «Odio le promesse non mantenute e non voglio essere smentito dai fatti. Quindi, ci metto la faccia» è stato l’impegno di Imparato.