In una fase di mercato complicata come quella attuale, nella quale Stellantis ha visto ridurre i voluumi delle immatricolazioni sia in Italia che all’estero, la variabile dei dazi imposti sul mercato americano rappresenta una complicazione in più, soprattutto per due dei brand del gruppo, Alfa Romeo e Maserati, che su volumi comunque ridotti, esportano negli Stati Uniti.
Delle 30mila autovetture che l’anno scorso l’Italia ha spedito verso gli Usa, 10mila sono modelli Alfa Romeo, altre 5.500 sono Maserati, accanto a oltre tremila Ferrari e Lamborghini. I dati elaborati per il Sole 24 Ore da Dario Duse, responsabile Emea del team Automotive di AlixParters, fanno emergere quanto i dazi imposti dall’amministrazione americana potrebbero ulteriormente complicare la vita ai due storici marchi italiani in pancia a Stellantis.
In questo contesto nascono le indiscrezioni, diffuse da Bloomberg, su una consulenza che Stellantis, in particolare il presidente John Elkann, avrebbe chiesto a McKinsey per valutare le opzioni per i due marchi Alfa Romeo e Maserati. Tra le ipotesi al tavolo, ci sarebbero possibili partnership per accedere a nuove tecnologie e anche un possibile spin-off del Tridente. Alcune aziende asiatiche avrebbero già espresso interesse, ma le considerazioni sarebbero in una fase iniziale.
Stellantis ha scontato sui mercati, americano e europeo, risultati in contrazione sul fronte delle immatricolazioni l’anno scorso, è stata questa una delle cause che avrebbe accelerato l’uscita di scena dell’amministratore delegato Carlos Tavares, ritenuto responsabile di aver rallentato i piani industriali fino a generare vuoti di mercato e carenze nella gamma di prodotti disponibili. In questo contesto, il tema della gestione di 14 marchi – 15 se si considera Leapmotor – per il gruppo si pone in maniera molto seria. Tra questi, proprio quelli con il Dna italiano come Fiat o Lancia soffrono sul mercato ancora più degli altri.
Sui volumi produttivi striminziti dell’Italia, dunque, la variabile dazi può avere un impatto negativo. A completare il quadro c’è il fatto che una parte della produzione di Pomigliano, quella relativa alla Dodge Hornet – 1.300 auto nel primo trimestre del 2025, 12mila quelle prodotte nel 2024 – è destinata al mercato americano. La produzione auto in Italia ha vissuto un anno difficile, il 2024, considerano l’anno nero del settore, seguito da un 2025 con volumi, nel primo trimestre, in ulteriore calo rispetto all’anno scorso, del 35,5%, quella italiana, già in forte contrazione.