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Notiziario

Una Gran Bretagna «pronta alla battaglia», dotata di armi moderne e di nuovi sottomarini a propulsione nucleare e che spende il 3% del Pil per la difesa: questa la promessa fatta dal premier britannico Keir Starmer, che ha presentato la strategia difensiva del Governo laburista.

«Vogliamo una Gran Bretagna più forte e più sicura», ha detto il premier a Glasgow visitando i cantieri navali di BAE Systems, la maggiore impresa britannica del settore: la Gran Bretagna deve essere pronta a combattere una guerra con mezzi moderni ed essere in grado di contrastare la minaccia di Paesi ostili come la Russia. L’impegno preso da Starmer significa decine di miliardi di sterline di spese aggiuntive per dodici nuovi sottomarini a propulsione nucleare di nuova generazione e per nuove fabbriche in grado di produrre armi, munizioni e droni.

Il premier ha dichiarato che la spesa per la difesa «ha priorità su tutto il resto» ma non ha spiegato da dove arriveranno i fondi necessari per potenziarla. Il Governo ha già annunciato tagli della spesa pubblica e in particolare dei sussidi sociali creando scontento nel partito laburista, e ulteriori riduzioni potrebbero portare a una rivolta interna. Starmer inoltre, pur annunciando l’intenzione di aumentare la spesa per la difesa al 3% del Pil nella prossima legislatura non ha voluto fissare una data e ha anzi precisato che «dipenderà dalle condizioni economiche». Il Governo si era già impegnato ad aumentare la spesa per la difesa dal 2,3% al 2,5% del Pil entro il 2027.

La nuova strategia è stata messa a punto da un team di esperti guidati da George Robertson, ex ministro della Difesa ed ex Segretario generale della Nato, che ieri era con Starmer in Scozia. Il documento di 130 pagine dichiara espressamente che gli obiettivi della strategia potranno essere raggiunti solo se la spesa per la difesa salirà al 3% del Pil: «Questa decisione garantisce la sostenibilità delle nostre raccomandazioni per un programma decennale». La cautela di Starmer sembra quindi in contrasto con le ambizioni della strategia.

Regno Unito, Starmer annuncia piano riarmo: “Dobbiamo essere pronti alla guerra”

Il Regno Unito resta una delle grandi potenze militari europee assieme alla Francia e ha giocato un ruolo cruciale nel sostegno all’Ucraina dopo l’invasione russa. Anni di tagli al budget per la difesa però hanno fortemente ridotto le capacità militari: l’esercito ha meno di 71mila soldati, il livello più basso da 300 anni, e il ministro della Difesa John Healey ha ammesso che non sono previsti aumenti prima delle elezioni del 2029.

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