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Donald Trump ha scelto come capo della sicurezza nazionale (Homeland Security) Kristi Noem, 52enne governatrice repubblicana del South Dakota. La donna, madre di 4 figli, nella sua biografia raccontò di avere ucciso il suo cane da caccia perché “lo odiava”.

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Donald Trump, fresco di vittoria alle elezioni USA 2024 contro Kamala Harris, sta organizzando la sua squadra di governo. Secondo quanto riferisce la CNN, che cita fonti informate, come capo della sicurezza nazionale (Homeland Security) avrebbe scelto Kristi Noem, 52enne governatrice repubblicana del South Dakota.

All’inizio dell’anno Noem, madre di quattro figli eletta per la prima volta governatrice nel 2018 e poi rieletta 4 anni dopo, era addirittura considerata una delle favorite per la candidatura alla vicepresidenza di Trump, la cui scelta è poi ricaduta su JD Vance. Ma di certo il nome di Noem rientra nella rosa dei fedelissimi dell’ex tyccon che il 20 gennaio tornerà ufficialmente alla Casa Bianca.

Tra le curiosità sulla vita della governatrice, e che probabilmente le è costata la candidatura alla vicepresidenza per le polemiche che ne sono seguite, l’episodio che lei stessa ha raccontato all’interno della sua biografia “No Going Back“, in cui ha riferito di avere sparato al suo cane da caccia, Cricket, una femmina di 14 mesi.

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Odiavo quel cane“, ha scritto Noem, aggiungendo che Cricket si era dimostrata “impossibile da addestrare, pericolosa per chiunque vi entrasse in contatto e meno che inutile… come cane da caccia. In quel momento, capii che dovevo sopprimerla“. Il riferimento è al fatto che la cagnolina aveva “rovinato” una caccia al fagiano ed ucciso le galline del vicino.

Durante l’emergenza Covid Noem si è distinta per le sue posizioni no mask, ma si è mostrata anche contraria ad ospitare profughi afghani nel suo Stato dopo la caduta di Kabul e negazionista del clima (tanto da aver spinto i nativi presenti in South Dakota a bandirla dalle loro riserve). La sua candidatura a capo della sicurezza nazionale, ruolo fondamentale per l’agenda interna di Trump, dovrà passare al vaglio del Senato ma se confermata la 52enne avrà una posizione strategica per attuare le politiche del nuovo presidente in particolare verso l’immigrazione illegale.

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