Storie Web mercoledì, Marzo 26
Notiziario

Al via, da oggi, oltre un miliardo di euro di nuovi strumenti messi in campo da Simest per sostenere la competitività internazionale delle imprese italiane. Il pacchetto di misure, gestito dalla società presieduta da Pasquale Salzano e guidata da Regina Corradini D’Arienzo, rientra nel Piano d’azione per l’export presentato nei giorni scorsi dal vicepremier e ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Antonio Tajani.

Corradini D’Arienzo: puntiamo a crescita in mercati chiave e ad alto potenziale

«Questi strumenti, realizzati sotto la regia della Farnesina nonché in collaborazione con Cassa Depositi e Prestiti, e approvati dal Comitato interministeriale Mef, Maeci e Mimit», spiega la numero uno della società, Regina Corradini D’Arienzo, «favoriscono, partendo dal sostegno alle esportazioni, la crescita della presenza italiana in mercati chiave e ad alto potenziale per lo sviluppo, con un focus specifico sull’America Latina e sull’Africa – quest’ultima al centro dell’attenzione del Governo attraverso il Piano Mattei – nonché sulle altre geografie ad alto potenziale inserite nel Piano d’azione dell’Export».

Il filone dell’America Latina

Nel dettaglio, le misure si sviluppano lungo quattro filoni. Il primo tassello è rappresentato da due nuovi plafond (da 200 e 300 milioni di euro) per finanziare la competitività delle imprese e delle filiere, anche non esportatrici, che intendono investire in America Centrale o Meridionale, ma anche per supportare le aziende che hanno già interessi in quei Paesi. Gli aiuti varati da Simest serviranno poi anche a garantire contributi finalizzati all’abbattimento dei costi connessi a dilazioni di pagamento legati alle commesse export delle imprese italiane nell’area.

Il capitolo Africa

Un secondo intervento riguarda, poi, l’estensione dell’operatività della misura Africa, già inserita all’interno del Piano Mattei voluto dal governo. L’accesso allo strumento sarà sostanzialmente esteso anche alle imprese non esportatrici che intendono investire in Africa: i fondi targati Simest potranno, quindi, essere utilizzati non solo, come già accade oggi, per il rafforzamento patrimoniale, anche in Italia, ma per incrementi di capitale sociale e finanziamenti soci alle società controllate, oltre che per supportare le spese per contratti di lavoro destinati all’inserimento in azienda del personale locale.

Gli aiuti alle energivore

Un ulteriore sostegno sarà inoltre destinato alle imprese energivore: in altri termini, per mitigare l’impatto economico dei costi energetici, Simest metterà a disposizione fino al 90% del finanziamento per il rafforzamento patrimoniale dell’impresa e l’innovazione dei processi produttivi, con esenzione dalla prestazione delle garanzie e tassi agevolati (lo 0,4% circa). A queste misure, si aggiungono infine due nuove sezioni del Fondo 394 che la società gestisce in convenzione con la Farnesina: 200 milioni in più per interventi di equity a supporto della crescita delle Pmi e degli investimenti infrastrutturali.

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