Storie Web giovedì, Ottobre 16
Notiziario

La popolazione mondiale potrebbe superare i 9,7 miliardi entro il 2050: la sicurezza alimentare globale, dunque, non può dipendere più solo dal raccolto di una stagione, ma è criticamente legata alla capacità collettiva di mettere insieme conoscenze, innovazione e cooperazione internazionale.

Con un aumento medio delle temperature di oltre 1,2°C, ed eventi meteoclimatici estremi che compromettono il 30% dei raccolti globali, la genetica applicata sta diventando uno strumento di adattamento più che di progresso, necessario per mantenere costante la capacità produttiva dei sistemi agricoli. Tecniche come il taglia-e-cuci del Dna (Crispr-Cas9), e l’editing genetico “prime” di nuova generazione, permettono di ottenere varietà di riso, grano e mais più resistenti alla siccità, al calore e alla salinità.

Dal riso scuba ai fagioli biofortificati

Il riso scuba, sviluppato dall’Irri (International Rice Research Institute) nelle Filippine, sopravvive fino a due settimane di sommersione, mentre varietà di miglio e di sorgo adattate ai suoli aridi mostrano rese stabili anche con precipitazioni ridotte del 40%. In Africa orientale, fagioli biofortificati ricchi di ferro e zinco stanno migliorando la nutrizione di milioni di persone, mentre lo studio del microbioma del suolo consente di ridurre fino al 50% l’uso di fertilizzanti sintetici, mantenendo inalterata la produttività. L’agronomia contemporanea combina genetica, biologia dei microrganismi e sostenibilità economica, trasformando il campo agricolo in laboratorio.

Micro-irrigazione e pompe solari

La gestione idrica è il secondo pilastro: ogni anno circa il 70% dell’acqua dolce globale è destinato all’agricoltura, ma oltre la metà si disperde per evaporazione o inefficienza. Le tecnologie di micro‑irrigazione e le pompe solari a basso consumo permettono di ridurre gli sprechi e garantire raccolti costanti anche nei mesi più secchi. Sistemi di water harvesting — raccolta e stoccaggio dell’acqua piovana — combinati con colture resilienti hanno aumentato la produttività del 60% in diverse regioni dell’Africa subsahariana e dell’Asia meridionale. Reti idriche intelligenti, sensori e software di monitoraggio in tempo reale consentono di ottimizzare la distribuzione idrica, individuando perdite e migliorando la manutenzione. L’acqua diventa così un’infrastruttura invisibile, gestita con logiche di efficienza simili a quelle energetiche.

Blockchain e smart contract

La digitalizzazione delle filiere alimentari completa il panorama tecnologico: la blockchain permette di tracciare ogni passaggio del prodotto, dal campo alla tavola, garantendo trasparenza, autenticità e soprattutto accesso al credito per i piccoli produttori. In Africa e America Latina, piattaforme digitali di filiera basate su registri distribuiti hanno ridotto del 15% le frodi alimentari e migliorato la qualità dei prodotti esportati. Allo stesso tempo, la tracciabilità riduce gli sprechi e rafforza la fiducia tra produttori, distributori e consumatori. E ancora, gli smart contract automatizzano pagamenti e assicurazioni agricole, attivando compensazioni immediate in caso di eventi climatici avversi.

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