Storie Web venerdì, Novembre 8
Notiziario

Bambini e adolescenti iperconnessi, fin dalla più tenera, anzi tenerissima età. 

Nonostante le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) – accolte anche in Italia dalla Società Italiana di Pediatria (Sip) -di non utilizzare dispositivi digitali per i bambini di età inferiore ai 2 anni, secondo una recente indagine dell’Istituto Superiore di Sanità, in Italia il 22,1% dei bambini di 2-5 mesi passa del tempo davanti allo schermo (tv, pc, tablet o smartphone), per la maggior parte per meno di un’ora al giorno. I livelli di esposizione crescono con l’aumentare dell’età: se si considera il tempo di fruizione complessivo, che va da meno di un’ora a oltre tre ore, la percentuale di bambine che ha un’esposizione agli schermi tra gli 11 e i 15 mesi d’età in media arriva al 58,1%, quasi 3 su 5. Oltre 1 bambino su 6 tra undici e quindici mesi è esposto a schermi almeno un’ora al giorno, il 3% per tre ore e più al giorno. Questi alcuni dei dati della XIV edizione dell’Atlante dell’infanzia a rischio in Italia, dal titolo “Tempi digitali”, diffusi da Save the Children.

Più tempo i ragazzi trascorrono sui social, più alto è il rischio di sviluppare sintomi depressivi. Il nuovo fenomeno prende il nome di “depressione da social” ed è esploso soprattutto con la pandemia, che ha prodotto un vero e proprio boom di utilizzo di internet, smartphone e social media. 

La pediatra: “Le parole feriscono più di quanto si possa credere”

Non solo depressione da social. Disturbi alimentari e cyberbullismo (rilevati rispettivamente in 15 studi pari al 22% di quelli esaminati), problemi psicologici, disturbi del sonno, dipendenza, ansia, problemi legati alla sfera sessuale, problemi comportamentali, distorsione della percezione del proprio corpo, ridotta attività fisica, grooming online, problemi alla vista, cefalea e carie dentali: sono tutti problemi associati all’uso dei social media che emergono dal nuovo studio della Società Italiana di Pediatria. In molti casi si tratta di rischi che aumentano con l’aumentare del tempo di utilizzo: dal disagio psicologico al mal di testa, dai disturbi visivi e posturali alla rachialgia, dalla tendinite al cosiddetto “pollice da sms”.

I rischi di cyberbullismo

La rete e il mondo dei social sono luoghi dove bambini e adolescenti costruiscono anche la propria identità, dove i più giovani discutono e si confrontano su molteplici tematiche, ma che li espongono anche a pericoli, dal rischio di bullismo a quello di non comprendere le regole della privacy o le modalità di interazione con gli altri giocatori o di subire le scelte degli algoritmi. 

Condividere.
© 2024 Mahalsa Italia. Tutti i diritti riservati.