Storie Web venerdì, Ottobre 24
Notiziario

«A questo dobbiamo aggiungere la svalutazione del dollaro – spiega Bonomi – che di fatto ci rende meno competitivi, a scapito in particolare delle produzioni asiatiche, dove le valute seguono più da vicino la moneta statunitense».

Se qualche azienda del settore sta pensando di realizzare acquisizioni oltreatlantico, non pare essere questa una strada battuta “a tappeto”, tenendo conto delle complessità esistenti. «Qui in Italia abbiamo una filiera in grado di realizzare ogni componente, tra leve, guarnizioni, cuscinetti, mentre negli Usa mancano queste competenze e non esiste una rete di Pmi equivalente».

Tra i Paesi di destinazione, dopo gli Stati Uniti si trova nei primi sei mesi la Germania, con una quota dell’8,9% (272,2 mln di euro, +1,9%) e a seguire l’Arabia Saudita, anch’essa all’8,9% del totale, in crescita a doppia cifra. La Cina, con una quota del 6,1% (186,9 mln di euro), registra invece una contrazione del 4,4%.

Dall’analisi della Fondazione Edison emerge come questo settore si collochi all’ottavo posto nella classifica dei prodotti italiani per avanzo commerciale nel 2024, con un valore di 5,3 miliardi, davanti a comparti come la farmaceutica di base e i componenti per autoveicoli.

Tra le opportunità segnalate dalle imprese, l’accordo commerciale tra Unione Europea e Paesi del Mercosur apre nuovi spazi di crescita, prevedendo la graduale eliminazione dei dazi su oltre il 90% dei prodotti industriali: un’intesa che offre al settore italiano delle valvole e dei rubinetti la possibilità di rafforzare la presenza in Sud America — in particolare in Brasile e Argentina — e di diversificare i flussi di export, riducendo per quanto possibile la dipendenza da mercati soggetti a tensioni tariffarie.

Condividere.
© 2025 Mahalsa Italia. Tutti i diritti riservati.