Storie Web domenica, Giugno 23
Notiziario

Roberto Saviano commenta e spiega le immagini emerse da Gioventù Meloniana, l’inchiesta di Fanpage.it sul vero volto di Gioventù Nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia: “Da un lato c’è una destra che crede di mostrare la propria trasformazione liberale. Dall’altra, lo stesso partito che vuole conservare la sua vocazione neofascista”.

È come se ce l’avessero fatta a fregare tutti, e prendere le leve del potere senza doversi trasformare realmente“. Roberto Saviano commenta uno dei passaggi di Gioventù Meloniana, l’inchiesta di Fanpage.it sul movimento giovanile di Fratelli d’Italia, Gioventù Nazionale, dove si forma la futura classe dirigente del partito. Il riferimento è a uno dei vari momenti in cui i giovani militanti cantano “le canzoni della milizia fascista, ‘gladiatori di Mussolini’, ci sono gli slogan del neofascismo degli anni Sessanta e Settanta”.

Nel corso dell’inchiesta Fanpage.it ha partecipato anche ad alcuni concerti rock di estrema destra, organizzati nelle sede di Gn: “Doveva essere musica, e in realtà è musica, ma è propaganda fascista. In un luogo che non è un rave di periferia, ma una delle sedi di Fratelli d’Italia. In questa sede dove viene inneggiato il duce e c’è musica di propaganda neofascista, ci sono anche i deputati di FdI: Perissa, Trancassini, Procaccini (europarlamentare, ndr)”.

Questo mostra che la pratica è “prendi un giovane di destra, e in un contesto del genere si estremizza. È esattamente il contrario di quello che facevano i partiti di massa del passato:  per esempio, raccoglievano nelle sezioni giovanili le posizioni più radicali per portarle verso la democrazia, o per formarli in altri orizzonti. Qui si ha la volontà di soffiare sul fuoco dell’estremismo, perché con la rabbia attira più persone, diffonde la paura che Fratelli d’Italia capitalizza poi in voti”. Non è il tentativo di formare “una nuova destra. Qui è neofascismo puro“.

Procaccini (FdI) nega di aver fatto il saluto gladiatorio: “Eravamo vicini e mi hanno preso il gomito”

I due volti della destra di Fratelli d’Italia

Si vedono molti casi di “saluto gladiatorio”, deputati che si salutano prendendosi l’avambraccio: “Un gesto che suonerebbe semplicemente stravagante o ridicolo, ma in questo contesto invece ha un’evocazione precisa. È il saluto che da sempre pratica l’estrema destra”. Durante i concerti gli organizzatori non vogliono che ci siano foto o video “perché i militanti urlano e proclamano ‘Europa, nazione, rivoluzione’. È uno slogan vecchissimo, dagli anni Sessanta poi viene usato dalla destra neofascista. Come se qui, lontano dalla strategia politica, potessero essere veramente ciò che sono. E di questo non vogliono lasciare traccia”.

L’inchiesta, insomma, mostra i due volti della destra che oggi governa il Paese: “Da un lato c’è una destra che crede di mostrare la propria trasformazione liberale, dall’altra lo stesso partito che vuole conservare la sua vocazione neofascista. Come se fosse una pratica reale in grado di mantenere consenso, incutere timore, e soprattutto mantenere la radice della propria identità. Infatti, in eventi pubblici danno delle indicazioni: ‘Nessun saluto romano, mi raccomando ragazzi'”.

Sul fatto che il circolo in cui Fanpage si è infiltrato sia in linea con il resto del partito non c’è dubbio: “Andrà direttamente Arianna Meloni a ringraziare le loro attività. Quello che si vede visto finora è in coerenza con la linea del partito, e ogni dirigente lo sa”.

Ci sono anche passaggi in cui Flaminia Pace, giovane militante di Gn e volto pubblico del movimento per tutta la zona di Roma Nord (vicina anche a una candidatura alle prossime elezioni comunali a Roma), afferma durante una serata “se vengo stuprata da un nigeriano abortisco”. Saviano commenta: “Nessuno dovrebbe essere giudicato su parole dette davanti a una birra. Ma qui emerge una visione che loro dichiarano e praticano, ma vogliono che non sia mostrata in altri spazi – i talk, i luoghi della finanza, gli spazi diplomatici – perché lì, per ora (ma temo che non sarà ancora per lungo), questi toni sarebbero considerati inascoltabili, e la loro formazione politica immediatamente riconosciuta come illegittima. E allora in quei luoghi cambiano volto”.

Il terrorismo nero e il Sieg heil

I giovani di Gioventù Nazionale durante i loro ritiri parlano con ammirazione anche dei Nar, Nuclei armati rivoluzionari, gruppo terroristico di matrice neofascista: “Questo è interessante, perché neofascismo e terrorismo nero non necessariamente hanno dialogato negli anni. Parliamo di un gruppo che ha ammazzato giudici, ha sparato addosso a carabinieri, ha fatto rapine e stragi, ha praticato la violenza costante. Emerge la mitizzazione dei Nar, ‘beh erano camerati coraggiosi, noi dobbiamo essere eredi’. A dirlo sono individui che fanno parte del partito che governa questo Paese”.

Nei momenti in cui sono più liberi, e pensano che non ci siano telecamere né orecchie indiscrete, i giovani del partito di Meloni si lanciano in cori fascisti e gridano Sieg heil: “È un motto nazista, usato come saluto nelle occasioni pubbliche. Significa ‘saluto alla vittoria’, alla vittoria del Reich. Questi giovani militanti di FdI usano il Sieg heil che ha portato ad Auschwitz, all’impiccagione dei disertori, all’eliminazione delle cosiddette ‘vite non degne di essere vissute’, cioè qualunque persona considerata disabile. Ha portato all’arresto di omosessuali, allo sterminio del popolo rom. In quella frase c’è questa sinistra evocazione, e qui ne sono consapevoli. Quando dicono ‘siamo camerati, mica poveri coglioni’: cari miei, siete proprio dei poveri coglioni. Come chiunque usi proclamare il Sieg heil”.

Il rischio per la democrazia

Il lavoro di Fanpage “dimostra quanto sia necessaria l’inchiesta, cioè entrare nelle cose, scovare laddove il potere sta mentendo. E questa destra, l’estrema destra al potere, è inquietante” proprio perché considera “il proprio Dna in continuità con il fascismo”, e quindi “si relaziona a chiunque critichi come nemici da eliminare, individui da bersagliare. Ovviamente per ora gli strumenti sono quelli della delegittimazione, del fango, del sottrargli energie e spazi”.

“Forse”, conclude Saviano, “siamo ancora in tempo per comprendere che questa destra non ha vinto per qualità umane – disastrose – o per visioni economiche – terribili – ma per demerito di tutti gli altri, incapaci di unirsi e di avere visione”. E soprattutto, “tutti dovremmo essere in ansia, perché progressivamente stanno manipolando la democrazia, la stanno compromettendo, generando quello che loro vogliono: una democrazia illiberale, in perfetta coerenza con il maestro di Giorgia Meloni, Viktor Orban. Di una cosa siamo certi: la stessa paura che li ha portati al governo li farà cadere”.

Condividere.
© 2024 Mahalsa Italia. Tutti i diritti riservati.