Storie Web venerdì, Aprile 25
Notiziario

Anche di fronte a numerosi giudizi pendenti davanti ai giudici di pace per multe legate ad autovelox non omologati, e al rischio per i Comuni di essere chiamati a pagare le spese processuali, il Comune di San Donà di Piave prende una posizione netta e in controtendenza rispetto alle decisioni di quanti hanno già disattivato gli impianti. Il sindaco Alberto Teso e la Giunta comunale hanno deciso di non spegnere i due impianti di rilevazione attualmente in funzione sul territorio, assumendosi direttamente la responsabilità amministrativa e politica della decisione in un contesto di forte incertezza normativa legato all’utilizzo degli autovelox privi di omologazione – cioè praticamente tutti – ma debitamente autorizzati.

Scelta di tutela

«Abbiamo scelto di non disattivare i dispositivi perché riteniamo sia un atto di tutela concreta nei confronti della sicurezza stradale e della vita dei nostri cittadini – ha spiegato il sindaco Teso –. San Donà ha già pagato un prezzo altissimo in termini di vite umane. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia».

 

I due autovelox in questione, entrati in funzione alla mezzanotte del 1° gennaio 2022, si trovano su arterie ad alta percorrenza: uno lungo la Strada Regionale 43 Caposile-Jesolo al km 11+480, particolarmente trafficata durante la stagione estiva, e uno sulla Variante B della Statale 14 Via Mario Dal Monaco al km 1+300, all’altezza del ponte dei Granatieri. Entrambe le tratte prevedono un limite di velocità di 90 km/h e sono state teatro, negli anni passati, di numerosi incidenti gravi e mortali.

Tredici giudizi pendenti

Attualmente, il Comune ha 13 giudizi pendenti in Tribunale in merito a ricorsi contro le sanzioni elevate. Nonostante le difficoltà e le incertezze giuridiche, la Giunta intende proseguire su questa strada, in attesa di un urgente chiarimento da parte del Ministero competente. «La nostra è una scelta di coscienza, l’unica possibile per chi ha a cuore la sicurezza della propria comunità. Ora è fondamentale che lo Stato faccia la sua parte e fornisca, in tempi brevissimi, risposte chiare a tutti i sindaci del Paese decidendo se questi dispositivi possono restare o se vadano rimossi» ha concluso Teso.

Condividere.
© 2025 Mahalsa Italia. Tutti i diritti riservati.