Negli ultimi dieci anni Eurotherm, azienda altoatesina leader nel settore della produzione, commercializzazione ed installazione di sistemi radianti, ha ridotto di 172.674 tonnellate i rifiuti da conferire in discarica in seguito alle lavorazioni di cantiere. Un dato che si riferisce esclusivamente a Zeromax, il sistema radiante a zero spessore, pensato per offrire alte prestazioni sia nel residenziale che nel terziario, ideale, ad esempio, per scuole di nuova costruzione e per la riqualificazione di edifici vincolati, dove garantisce un miglioramento della classe energetica senza ricorrere a voluminosi cappotti edilizi o interventi invasivi.
L’impegno verso una neutralità climatica
«L’adozione diffusa dei sistemi radianti è una risposta concreta alle richieste sempre più stringenti di sostenibilità ambientale, efficienza energetica e benessere abitativo – afferma Michele Bottoni, Direttore Generale di Eurotherm –. Le soluzioni che proponiamo dimostrano come l’innovazione tecnologica possa tradursi in soluzioni accessibili e di alto impatto positivo per l’ambiente e la qualità della vita. Non solo: contribuiamo a lavorare nel percorso delineato dalla Direttiva europea sulle prestazioni energetiche degli edifici (Epbd), aggiornata nel 2024, che fissa obiettivi chiari verso la neutralità climatica entro il 2050 e l’eliminazione graduale dei combustibili fossili negli impianti di riscaldamento».
Il risparmio di energia dei sistemi radianti
Nel contesto della transizione ecologica e dell’efficientamento energetico degli edifici, i sistemi radianti si confermano tra le soluzioni più efficaci e coerenti con gli obiettivi di sostenibilità promossi a livello europeo. In particolare, l’utilizzo di terminali radianti – a pavimento, parete o soffitto – consente di ottenere un significativo risparmio energetico: secondo studi di settore, possono ridurre il consumo di energia primaria tra il 20% e il 28% rispetto ai radiatori tradizionali. Questo vantaggio deriva principalmente dal fatto che tali impianti funzionano a temperature molto più basse (in genere tra i 30 e i 40°C), garantendo un’ottima efficienza termica senza sprechi. Un altro aspetto cruciale è la piena compatibilità dei terminali radianti con le fonti di energia rinnovabile. Lavorando a bassa temperatura, si integrano in modo ideale con impianti a pompa di calore o con sistemi fotovoltaici, permettendo un utilizzo ottimale dell’energia autoprodotta e favorendo la decarbonizzazione dell’edilizia.
Dalle scuole alle chiese
Dal punto di vista economico e gestionale, i sistemi radianti si rivelano competitivi: con una corretta progettazione e installazione, garantiscono una durata media superiore ai 30 anni, accompagnata da bassi costi di manutenzione. Sono inoltre particolarmente adatti in edifici di grandi dimensioni o con esigenze specifiche – come scuole, ospedali, luoghi di culto e capannoni industriali – dove il comfort termico deve essere garantito in spazi ampi e diversificati. Eurotherm ha applicato le sue soluzioni tecnologiche in contesti tra i più diversi, contribuendo, ad esempio, alla riqualificazione di numerosi edifici scolastici – come la Scuola Secondaria Enrico Fermi di Udine, il Nido Jacarandà di Milano, la scuola materna di Ponzano (in provincia di Prato) e il polo scolastico Dino Compagni di Firenze – portando comfort e sostenibilità in ambienti dedicati alle nuove generazioni. Allo stesso tempo, l’azienda ha messo a punto interventi su edifici storici di grande pregio. Come, ad esempio, l’intervento effettuato agli Uffizi di Firenze e al teatro scientifico Bibiena di Mantova, oppure i lavori effettuati alla chiesa di Mason Vicentino, la Basilica di Santa Maria della Salute a Venezia, la chiesa di sant’Agostino a Recanati (famosa per il campanile che ispirò Il passero solitario di Giacomo Leopardi), a dimostrazione della possibilità di convivenza fra innovazione tecnologica e tutela del patrimonio.