Una corsa contro il tempo per approvare in tempi rapidi la legge che, in Sardegna, individua le aree idonee per l’installazione degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. L’obiettivo, la partita si gioca ora nell’aula del Consiglio regionale, è chiudere entro il 10 dicembre. Ossia prima che la Corte costituzionale si pronunci (l’udienza è prevista per l’11 dicembre) sul merito, a proposito del ricorso di legittimità costituzionale proposto dal Governo nazionale contro la “moratoria regionale” che ha sospeso per 18 mesi la realizzazione di nuovi impianti.
La corsa alle richieste di connessione
Si tratta degli ultimi episodi di un film iniziato mesi fa, con la corsa alle rinnovabili. Ossia, quando sono state presentate oltre 800 richieste di connessione a Terna, tra eolico a terra e a mare e fotovoltaico. In seguito a una serie di iniziative di protesta, appelli e mobilitazione, la Giunta regionale ha varato una norma, approvata dal Consiglio regionale, la numero 5 del 2024, con cui si sospendono per 18 mesi tutti i progetti non ancora accantierati. Un provvedimento provvisorio in attesa dell’approvazione della legge che individua le aree idonee. A seguire il nuovo disegno di legge 45 che individua le aree idonee e quelle non idonee a ospitare gli impianti.
Il Consiglio regionale al lavoro
La misura, dopo il passaggio nelle Commissione, è ora al vaglio del Consiglio regionale dove l’opposizione, che ha inaugurato una vera e propria campagna ostruzionistica con migliaia di emendamenti, potrebbe trovare un punto d’incontro con la maggioranza. In Consiglio regionale è arrivata anche la proposta di legge di iniziativa popolare denominata Pratobello 2024 con maglie ancora più stringenti. I tempi della Pratobello però sono molto lunghi. Attualmente, a tenere banco, è la discussione sulla prima norma, quella varata dall’esecutivo guidato dalla presidente Alessandra Todde, con cui si fissano regole per l’utilizzo delle aree da impiegare per la produzione di energia da fonti rinnovabili.
Botta e risposta tra Governo e Regione
In questo quadro c’è poi anche la contrapposizione a distanza tra il ministro Gilberto Pichetto Fratin con l’auspicio «spero che questa campagna in Sardegna trovi un punto di equilibrio» e l’assessore dell’Industria Emanuele Cani. «Il disegno di legge in discussione in Consiglio regionale, che contiamo possa avere il via libera la prossima settimana, va nella giusta direzione e darà modo alla Sardegna di contribuire in misura adeguata a una giusta transizione energetica – ha sottolineato Cani -. Siamo partiti con la revisione del piano energetico regionale fermo dal 2016, e non certo per motivazioni imputabili a questa Giunta ma perché la precedente amministrazione di centrodestra non ha mai provveduto a un suo adeguamento, creando un grande vuoto dal punto di vista della programmazione».
L’ultimo miglio
Da questa settimana riprendono i lavori, con l’obiettivo di licenziare la nuova norma che una volta approvata abroga la moratoria, rendendo inefficace il ricorso.