Nord Engineering, azienda cuneese che progetta e realizza sistemi smart di raccolta di rifiuti urbani, ha acquisito da Lem Industries e Tcb il 60% dell’aretina Btt Italia, società di Marciano della Chiana (Arezzo) che progetta e costruisce impianti di recupero e affinazione di metalli preziosi. Il closing è stato siglato a novembre, a valle di una partnership industriale iniziata nel 2023 per la progettazione di un contenitore per la raccolta di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche.
Competenze minerarie e smart waste management
Con l’acquisizione vengono presidiati in Italia l’inizio e la fine della catena del valore del recupero e trattamento di rifiuti elettronici (Raee): con il contenitore di Nord Engineering si raccoglie, con impianti di Btt italia con tecnologia idrometallurgica – quindi senza termovalorizzazione – come Hydro B One, operativo dal 20 dicembre 2024 a Tarranuova Bracciolini (Arezzo) e gestito da Iren, si affinano metalli preziosi presenti nelle schede elettroniche come oro, platino, palladio, argento e rame.
Btt Italia, 7 milioni di euro fatturato, sviluppa dal 1979 soluzioni su misura per l’industria orafa, le zecche di stato e le miniere di tutto il mondo e ora anche per il recupero dei Raee attraverso processi idrometallurgici a basse emissioni. Nord Engineering, 135 milioni di fatturato, con sede a Caraglio (Cuneo), da 20 anni sul mercato, si è specializzata nel settore dello smart waste management: i suoi prodotti sono venduti in una ventina di Paesi nel mondo. Ora l’acquisizione porterà sinergie anche nei mercati di riferimento.
In Italia raccolta Raee al 30%
Per quanto riguarda la raccolta di Raee, in Italia nel 2023 è stato intercettato il 30,24% dell’immesso al consumo, un risultato lontano dal target europeo del 65% richiesto dalla direttiva europea 2012/19 recepita dal dl 49/2014, come ha certificato l’ultimo Rapporto gestione Raee. Mentre l’Europa con il Critical Raw Materials Act (Regolamento UE 2024/1252) di maggio 2024 fissa una serie obiettivi concreti al 2030 relativi alla percentuale di domanda da coprire a livello domestico: 10% per l’estrazione, 40% per la trasformazione e 15% per il riciclo.
Secondo una stima di Teha per Iren, con otto impianti con tecnologia idrometallurgica per Paese entro il 2040 la quantità di metalli preziosi che verrebbe affinata corrisponderebbe al massimo di quanto è recuperabile sul totale di rifiuti raccolti con un valore complessivo di oro affinato stimabile in circa 130 milioni di euro (ai valori attuali).