Storie Web domenica, Maggio 19
Notiziario

In agosto chiuderà CrowdTangle, uno strumento per il monitoraggio dei social che ha aiutato giornalisti e ricercatori a rilevare notizie fasulle. Lo ha annunciato a marzo Meta, precisando che lo strumento verrà sostituito da una nuova applicazione che conterrà dati più completi rispetto a CrowdTangle.

L’annuncio ha però suscitato proteste e perplessità. Non tanto per il tempismo, essendo a pochi mesi dalle elezioni elettorali Usa, quanto per il cambiamento di accesso allo strumento. La libreria, ha spiegato il portavoce di Meta su X, sarà aperta a università, organizzazioni non profit e gruppi di esperti specializzati nello scovare fake news. Negli Stati Uniti, la Mozilla Foundation e altre 140 organizzazioni hanno chiesto di mantenere attivo CrowdTangle fino a gennaio 2025.

Hanno protestato anche alcune testate giornalistiche come Wired Usa perché rimarrebbero escluse dal nuovo strumento. Ai giornali infatti non resterebbe che acquistare l’accesso per l’analisi del social network oppure, come ha precisato il portavoce Eric Porterfield, collaborare con un’istituzione accademica.

Partiamo da un punto: le piattaforme digitali sono aziende e hanno tutto il diritto di decidere chi fa cosa sui loro prodotti. Tuttavia, quando si occupano di veicolare informazioni di rilevanza pubblica, come nel caso dei messaggi elettorali, allora è opportuno sedersi al tavolo per decidere regole condivise, invitando a bordo non solo i giornali, che sono soggetti economici, ma anche la società civile.

Fondazioni, associazioni, enti non profit e dipartimenti universitari hanno contribuito con inchieste giornalistiche a fare informazione. ProPublica, che è un’organizzazione non a scopo di lucro statunitense, è stata la prima testata giornalistica online a vincere, nel 2010, un Premio Pulitzer.

Condividere.
© 2024 Mahalsa Italia. Tutti i diritti riservati.