Alla vigilia dei referendum su cittadinanza e lavoro, il quorum non sembra più l’oggetto del contendere. L’obiettivo di raggiungerlo resta, ma anche la consapevolezza che sia impresa ardua. In tema di partecipazione, sta così trovando sempre più spazio un altro ragionamento. «La premier Meloni ha preso alle elezioni 12 milioni e 300 mila voti – ha spiegato il capogruppo Pd al Senato, Francesco Boccia – se al referendum andassero a votare 12 milioni e 400 persone, sarebbe un avviso di sfratto alla presidente del consiglio».
Centrodestra per l’astensione
Perché Giorgia Meloni, come praticamente tutte le forze di maggioranza (ad eccezione di Noi Moderati), sta facendo campagna per l’astensione, per scongiurare il raggiungimento del 50% degli elettori necessario a rendere la consultazione valida. Chi andrà alle urne – è il calcolo del Pd – disattende le indicazioni del governo e quindi, di fatto, lo sfiducia. «Ho detto che andrò al seggio perché sono un presidente del consiglio e penso sia giusto dare un segnale di rispetto nei confronti delle urne – ha spiegato Meloni – Ma non condivido i contenuti dei referendum e non votare è un diritto di tutti. Nella storia della Repubblica italiana tutti i partiti hanno fatto campagne per l’astensione quando non condividevano i referendum».
Oltre 51 milioni gli aventi diritto al voto
Gli aventi diritto al voto sono oltre 51 milioni. Per il centrodestra conta il quorum. Nessun altro dato sull’affluenza potrà essere letto come un segnale politico. «Se non si raggiunge il 50% il referendum è nullo – ha tagliato corto il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo – Noi pensiamo che su certi temi importanti il luogo migliore per discuterne a livello democratico sia il Parlamento». Anche il presidente del M5s, Giuseppe Conte, non sembra investire troppo sul pallottoliere. «Non mi metto a fare previsioni – ha detto – La democrazia è un concetto che va alimentato ogni giorno, significa partecipazione. I governanti che dicono di non andare a votare stanno dicendo: state tranquilli, non esercitate i vostri diritti, fate fare a noi. Bisogna ribellarci, bisogna andare a votare».