Per raccontare ciò che rappresenta davvero il Centro di Produzione Rai di Napoli, la conferenza stampa di presentazione del progetto di riqualificazione si apre con un video. Dura quattro minuti. Si comincia e si chiude con le immagini di Pino Daniele: un omaggio che è anche un segno. Dentro c’è un racconto fatto di artisti, competenze, della televisione di un tempo che fu e che ora deve guardare al futuro. E, inevitabilmente, viene da pensare anche a un’Italia che forse non c’è più, ma il cui patrimonio culturale resta una leva per costruire ciò che verrà.
Il legame tra la Rai e Napoli è profondo. Ed è stato ribadito con forza dall’amministratore delegato della Tv pubblica, Giampaolo Rossi e dal presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, nel corso della presentazione del progetto che punta a rinnovare completamente il polo produttivo partenopeo.
«È un momento molto importante – ha sottolineato il governatore De Luca – anche perché, pur parlando di molti anni fa, ricordo bene le voci che ipotizzavano l’abbandono di Napoli. Così non è stato e così non sarà». L’ad Rossi ha, dal canto suo, confermato l’impegno dell’azienda: «Questa è una Rai che sceglie di investire sul territorio, su Napoli, perché come servizio pubblico rappresenta un punto di equilibrio dell’intera industria culturale italiana. E Napoli, insieme alla Campania, continua a essere un’eccellenza».
I lavori dovrebbero prendere il via nel 2026 e sono attesi alla conclusione entro la fine del 2029. Il tutto per un progetto che si inserisce in un più ampio Piano immobiliare, elaborato insieme al Piano industriale e presentato nei mesi scorsi. Durante i lavori le attività saranno temporaneamente trasferite alla vicina Mostra d’Oltremare.
Il valore complessivo dell’intervento ammonta a 40 milioni di euro, di cui 16 stanziati dalla Regione Campania. «Parliamo di un patrimonio immenso – ha dichiarato ancora De Luca – che custodisce l’archivio della Rai di Napoli, della canzone napoletana, e numerose testimonianze culturali del nostro Paese. Il nostro co-finanziamento punta alla messa in sicurezza sismica del Centro, ma anche al suo ampliamento e alla dotazione di tecnologie innovative, per renderlo pienamente competitivo».