Storie Web lunedì, Maggio 20
Notiziario

«La Rai ha inviato una lettera di contestazione disciplinare a Serena Bortone in riferimento al post pubblicato dalla giornalista sui propri profili social il 20 aprile in merito alla vicenda Scurati. Come da prassi nella contestazione si chiedono alla giornalista eventuali giustificazioni e chiarimenti». Lo ha reso noto Viale Mazzini.

Pd: procedimento contro Bortone arrogante e minaccioso

Attacca il Pd, con i componenti Dem della commissione di vigilanza della Rai : «Il procedimento disciplinare dell’Ad Rai Sergio nei confronti di Serena Bortone – sottolineano – definisce l’idea che la dirigenza dell’azienda ha del pluralismo informativo. Siamo di fronte ad un atto arrogante, minaccioso, intimidatorio. “Colpirne uno per educarne cento” è il motto che anima questa maggioranza che vuole rendere l’azienda del servizio pubblico il megafono del governo».

L’a.d. Sergio: «Su Bortone non provvedimento disciplinare ma richiesta chiarimenti»

Intervenuto in serata in audizione in commissione Vigilanza, l’a.d. della Rai Roberto Sergio ha detto che, in merito al caso Scurati, «non è stata vietata né la partecipazione dell’ospite né la lettura del monologo». L’ad ha spiegato che «è stato contestato a Bortone, come avvenuto in analoghi casi, il post pubblicato sui social in violazione della normativa della policy aziendale: ci sono regole che devono essere rispettate da tutti i dipendenti. La normativa vieta di rilasciare dichiarazioni pubbliche su attività, notizie o fatti aziendali. La contestazione è un atto dovuto e seguirà l’iter previsto dal regolamento. Non è un provvedimento disciplinare, ma una richiesta di chiarimenti e spiegazioni che verranno valutati e poi si deciderà quale tipo di decisioni eventualmente intraprendere».

Sergio: «Accanimento distruttivo nei confronti della Rai»

Più in generale, Sergio ha messo in evidenza «l’accanimento distruttivo di cui Rai è vittima. Un accanimento che cerca di contrapporre a fatti, dati, numeri, risultati concreti e verificabili – come quelli che 15 avete ascoltato – delle fantasiose ricostruzioni quando non delle infamanti accuse che non solo danneggiano la reputazione e il valore della Rai ma che mortificano la comunità di donne e uomini che ogni giorno lavora per portare nelle case degli italiani il meglio delle loro capacità».

«Le reti generaliste Rai confermano la leadership»

«Vorremmo essere estremamente chiari su questo punto – ha poi continuato l’a.d in audizione. -: le reti generaliste Rai sia nell’intero anno 2023 che in questo primo quadrimestre del 2024 confermano la leadership degli ascolti. Questo è vero sia nell’intera giornata che nel Prime time. Nonostante gli impatti dell’ulteriore riduzione dei limiti di affollamento pubblicitario previsti per il 2023, la raccolta pubblicitaria ha registrato una crescita di più di 22 milioni di euro, a ulteriore dimostrazione dell’appeal dei prodotti Rai – ha proseguito -. Ancora una volta dobbiamo smentire e ribaltare la ”notizia” che vuole ascolti e conseguenti ricavi pubblicitari in calo».

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