L’ex calciatore torna sull’episodio del gol annullato a Mota contro i rossoneri e non risparmia critiche durissime: “A parti inverse cosa avrebbe fatto l’arbitro? L’altra sera è successa una cosa assurda”.
“Il gol tolto al Monza contro il Milan è uno schifo. A parti inverse cosa avrebbe fatto l’arbitro?”. Antonio Cassano, schietto e diretto come sempre, si esprime di pancia ma il concetto espresso durante l’appuntamento di Viva el Futbol con Adani e Ventola tocca corde che hanno vibrato parecchio nell’ultimo week-end di campionato. “Inizio a pensare che ci sia malafede”, una frase buttata come un sassolino nello stagno.
L’ex calciatore non ha problemi a scagliarla con veemenza o a scagliarsi contro il designatore, Gianluca Rocchi, che chiama in causa sostenendo argomentazioni che accendono il cuore dei tifosi, fanno ribollire il sangue nelle vene e, di riflesso, alimentano quella cultura del sospetto per effetto della quale non c’è spiegazione che tenga rispetto a quel che accade. Nemmeno prende in considerazione la possibilità che, forse, la qualità dei direttori di gara, a cominciare dal punto di vista emotivo non sia all’altezza. Anzi, nel caso di Feliciani e della sua conduzione di gara c’è stata anche una censura netta da parte degli stessi vertici arbitrali che hanno ritenuto “tutto sbagliato” quanto avvenuto all’UPower Stadium. No, c’è qualcosa che non funziona e Cassano lo dice a gran voce.
Attacco frontale all’arbitro “scarso” e al designatore Rocchi: “Ma questa che roba è?”
“L’altra sera è successa una cosa assurda, l’arbitro s’è dimostrato veramente scarso. Ha visto il fallo e ha fatto continuare l’azione per vedere che succede poi arriva il gol di Mota Carvaloh e torna indietro sulla sua decisione… Rocchi ma questa che roba è? Tutto questo succede perché è capitato al Monza, di cui non parla nessuno? Gioca per salvarsi e quella sconfitta così pesa. E dopo un giorno è dimenticato tutto… Quel gol era da dare e, ripeto, per me l’arbitro è stato in cattiva fede per quello che deve aver pensato in quei sei sette secondi prima che arrivasse il gol”.
L’arbitro pensa che il pallone sia passato fuori dal palo e dà rimessa: era gol, il VAR non c’è
La valutazione sull’entità dei contatti e la differente interpretazione che viene data dai singoli direttori di gara è oggetto di aspre polemiche. Cassano mette il dito nella piaga e tira in ballo altri esempi. “Dopo Bergamo, contro l’Atalanta, al Monza è successo una seconda volta. E che dire di quello che è successo alla Roma? Baldanzi viene affossato e non è niente poi a Verona Magnani rifila un paio di colpi all’avversario e quel gol è buono… ma che cos’è? come ce la spieghiamo questa cosa? Io sono davvero portato a pensare che ci sia malafede”.
Cassani ricorda il gol di Muntari: “Io per quell’episodio ci ho perso uno scudetto”
Adani lo interrompe per un attimo e gli richiama una delle dichiarazioni di Nesta proprio dopo Monza-Milan. “Sandro ha riferito del messaggino che è stato mandato al Monza nel quale gli arbitri hanno ammesso l’errore”. La chiosa di Cassano spazza via ogni cosa, tira fuori dal baule dei ricordi uno degli episodi iconici quanto a controversie arbitrali: quella rete non convalidata al Milan contro la Juve nonostante Buffon avesse parato la palla quando aveva già varcato completamente la linea di porta : “Lele… io per il gol di Muntari ci ho perso uno scudetto con il Milan. Ma cosa vide l’arbitro allora?”.