Le forze di difesa aerea russa hanno abbattuto 159 droni ucraini durante la notte, a dirlo è il ministero della Difesa nel giorno in cui il presidente russo Vladimir Putin si è recato ieri a visitare la regione di Kursk, al confine con l’Ucraina, che dall’agosto dello scorso anno ha visto un’invasione delle truppe di Kiev. Il capo del Cremlino ha tra l’altro visitato la seconda centrale nucleare in costruzione nella regione e ha incontrato il governatore ad interim, Alexander Khinshtein e i rappresentanti delle organizzazioni di volontari che prestano assistenza alla popolazione. Alla fine di aprile Putin aveva annunciato la completa liberazione della regione, che però continua ad essere presa di mira dai droni ucraini. Solo la scorsa notte, secondo il ministero della Difesa di Mosca, 37 velivoli senza pilota sono stati abbattuti sulla regione dalle difese aeree. Dal mese scorso, inoltre forze ucraine stanno cercando di guadagnare terreno in un piccola area nei pressi del villaggio di Tyotkino, a ridosso del confine.
Nel frattempo, un attacco russo avvenuto ieri ha ucciso sei soldati ucraini e ne ha feriti più di dieci. Lo ha reso noto la Guardia nazionale ucraina, precisando che il raid ha preso di mira i militari mentre stavano svolgendo esercitazioni al poligono di tiro.
Mosca contro le sanzioni Ue
«L’Unione europea non riesce a trovare la forza di ammettere che la sua politica sanzionatoria ha fallito e che ha danneggiato in modo significativo la sua stessa economia», ha affermato a Izvestia il direttore del Dipartimento per le questioni europee del Ministero degli Esteri russo, Vladislav Maslennikov. «E non vogliono essere ritenuti responsabili nei confronti della popolazione per questo». Maslennikov ha osservato che è «improbabile che ci si aspetti la revoca automatica delle sanzioni dell’Ue dopo la fine del conflitto ucraino». Ha specificato che Ungheria e Slovacchia sono i paesi più coerenti nell’opporsi all’inasprimento delle sanzioni contro la Russia, ma l’influenza di questi paesi non è sufficiente a «fermare completamente la politica sanzionatoria di Bruxelles». Ieri, l’Unione Europea ha adottato il 17° pacchetto di sanzioni contro la Russia, inserendo nella lista nera 17 individui e 58 aziende, nonché 189 petroliere che trasportano petrolio e prodotti petroliferi russi.
Ucraina al G7 finanze in Canada
Intanto, sul fronte della diplomazia internazionale si registra un nuovo passo da parte del Canada. La presenza dell’Ucraina a un incontro dei ministri delle finanze del G7 in Canada, infatti «invia un forte messaggio al mondo» di sostegno al Paese contro l’invasione della Russia. Lo ha detto il ministro delle Finanze canadese. L’obiettivo è chiedere conto alla Russia e discutere della ricostruzione, ha affermato Francois-Philippe Champagne in vista degli incontri a Banff, che dovrebbero affrontare anche le questioni economiche globali.
Dopo la telefonata Trump-Putin
Stallo sull’Ucraina il giorno dopo la telefonata Trump-Putin che si è chiusa senza alcun cessate il fuoco. I leader europei che hanno parlato con il presidente Usa subito dopo il colloquio, è la ricostruzione del sito Axios, sono rimasti «scioccati» dalla «deferenza» di Trump verso il leader del Cremlino. Il capo della Casa Bianca avrebbe escluso di imporre sanzioni alla Russia, come aveva ventilato alla vigilia. Per il leader ucraino Zelensky, ’Putin vuole solo prendere tempo per continuare la guerra’. Kiev comunque è pronta a nuovi negoziati diretti con Mosca. Telefonata di Meloni a Papa Leone: il Vaticano conferma la disponibilità ad ospitare i colloqui. La premier sente anche Zelensky, Macron, Starmer, Merz e von der Leyen.