Storie Web domenica, Maggio 19
Notiziario

Nuova mobilitazione a La Sapienza di Roma, dove gli studenti sono tornati in tenda, stavolta per la Palestina. Chiedono un confronto pubblico con la rettrice Polimeni sui rapporti con le università israeliane e le aziende belliche.

Gli studenti dell’università La Sapienza di Roma tornano a mobilitarsi, stavolta per la Palestina. Decine tra ragazzi e ragazze si sono accampati con le tende davanti al Rettorato. Una mobilitazione quella in atto in queste ore nella Capitale, che fa eco alle proteste portate avanti dagli studenti della Columbia University. Un’iniziativa che sta prendendo piede in diversi paesi al mondo. Gli studenti de La Sapienza di Roma chiedono un confronto pubblico con la rettrice Antonella Polimeni.

“Mettiamo le tende”

“Il movimento ha preso una svolta un po’ più larga e questo è il momento di mettere le tende – spiega Matilde, del coordinamento collettivo Sapienza – Si tratta di un’iniziativa quella avvenuta alla Columbia University, che si sta allargando in tutto il mondo e in tutta Europa. In questo momento c’è un eco fortissima ed è il momento di raccoglierlo anche in questo modo. Stasera dormiremo qui, alternando momenti di svago, di socialità, di aggregazione, a iniziative con varie realtà della città”. I temi affrontati dagli studenti e dalle studentesse nel corso nella mobilitazione sono quelli della guerra, degli accordi, di Eni e dell’ecologia.

“Chiediamo prese di posizioni forti da parte dell’università”

“Da mesi ci stiamo mobilitando in sostegno del popolo palestinese soprattutto da quando si è intensificato il massacro a Gaza – spiega Dario – Ci stiamo mobilitando in università per chiedere delle prese di posizione forti da parte delle isitituzioni accademiche, sia prese di posizione verso delle azioni grandi, come possono essere quelle governative, ma anche all’interno della stessa università e degli accordi che la Sapienza intrattiene con le università israeliane e con le aziende belliche.

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“Continueremo a mobilitarci per la Palestina”

“Sono sette mesi che scendiamo in piazza e non ci stanchiamo di farlo – spiega Maya Issa, la presidente degli studenti palestinesi di Roma – Finché su Gaza cadono bombe, noi continueremo a farlo. Questo Paese è responsabile del genocidio del popolo palestinese”.

Articolo di Alessia Rabbai, intervista di Simona Berterame

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