Storie Web lunedì, Luglio 8
Notiziario

A fornire le fotografie di famiglia ai due ricattatori sarebbe stata un’ex guardia di sicurezza di Schumacher: ha avuto accesso ai file privati girati poi ai due uomini.

I contorni della truffa ai danni della famiglia di Michael Schumacher diventano sempre più nitidi. E dopo aver smascherato i due uomini che hanno tentato di estorcere dei soldi a cari dell’ex pilota, la storia si arricchisce con nuovi dettagli riguardanti la loro identità: i malfattori sono stati arrestati e secondo quanto emerge dalle parole del procuratore capo Wolf-Tilman Baumert la mente di tutta l’operazione avrebbe lavorato come guardia di sicurezza per la famiglia.

È stata la prima ipotesi della procura di Wuppertal che secondo la BILD indagava su una persona che avesse “conoscenza della vita personale della famiglia”, tanto da poter digitalizzare le foto private della famiglia e di renderle accessibili ai due complici che hanno messo a segno il vero ricatto che si trovavano in libertà vigilata per un altro reato.

La mente dell’operazione era una guardia di sicurezza

È la notizia più inquietante che emerge dall’inchiesta: l’ultimo sospettato, definito come la vera mente di tutta l’operazione, è un ex guardia di sicurezza della famiglia Schumacher alla quale sarebbe stata promessa una grossa somma di denaro qualora il ricatto fosse andato in porto. Nessuno avrebbe mai immaginato che potesse trattarsi proprio di lui che per anni ha lavorato al servizio dell’ex campione.

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Il 52enne, secondo le ricostruzioni fornite dalla BILD, era stato incaricato dai due malviventi di digitalizzare le foto private e di metterle a loro disposizione. Si trattava di file molto personali, difficilmente accessibili a una persona che non godeva della fiducia della famiglia. I due accusati, padre e figlio di 53 e 30 anni, hanno ricevuto le fotografie e messo a segno il ricatto chiedendo a Corinna Schumacher 15 milioni di europer non divulgarle sul dark web.

Il tentativo di ricatto alla famiglia Schumacher

Gli arresti sono scattati lo scorso 19 giugno all’interno di un parcheggio di un discount a Groß-Gerau, dove gli uomini si trovavano in quel momento. Da quel momento sono partite le indagini per scoprire da dove provenissero quelle foto private e gli inquirenti sono riusciti a risalire all’ex guardia di sicurezza che è stato messo in arresto nelle ultime ore.

Stando alle dichiarazioni della Procura tutto è cominciato quando i due uomini avrebbero contattato la moglie di Schumacher dichiarando di essere in possesso di documenti “che la famiglia sarebbe stata interessata a non pubblicare”. Secondo quanto riportato da Südkurier i due malviventi avrebbero avuto accesso a fotografie dell’ex pilota che lo mostrerebbero dopo l’incidente.

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