Storie Web lunedì, Maggio 20
Notiziario

Il Ponte sullo Stretto va ai tempi supplementari. Come era prevedibile la valanga di verifiche chieste dalla Commissione Via Vas non poteva realisticamente risolversi in un battito di ciglia e i 30 giorni a disposizione per rispondere sono diventati 120, quando la società Stretto di Messina ha chiesto una proroga, come pronosticato dal Sole24Ore e come previsto dalla normativa. È chiaro quindi che i cantieri non potranno aprire entro l’estate come vorrebbe il ministro Salvini, ma nemmeno a settembre come ventilato da tempo, vista la montagna di procedimenti e passaggi amministrativi che il progetto dovrà attraversare indenne. Per vedere le prime ruspe all’opera si dovrà attendere il 2025, anche se il ministero delle Infrastrutture ieri sera ha sottolineato che «il 2024 sarà l’anno del Ponte» e che «i lavori partiranno comunque nei prossimi mesi».

La proroga

Ad annunciare lo slittamento nella consegna del pesante faldone alla metà di settembre è l’amministratore delegato di Stretto di Messina: «La decisione – ha fatto sapere Pietro Ciucci in una nota – è motivata dalla eccezionale rilevanza dell’opera e riflette la volontà e il massimo impegno della Società nel fornire puntuali ed esaurienti risposte alle richieste di integrazioni e chiarimenti sugli elaborati tecnici del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina, presentate dalla Commissione Via e Vas del Mase». Secondo l’ad «alcuni approfondimenti prevedono indagini di campo, come ulteriori rilievi faunistici terrestri, batimetrici e subacquei, ai quali la Società intende dedicare la massima attenzione utilizzando pienamente i tempi consentiti dalla normativa».

La Commissione Via Vas

La deroga comporterà anche il passaggio di mano del dossier sull’opera dall’attuale Commissione Via Vas a quella nuova: il 24 maggio tutti e quaranta i componenti del primo pool dedicato alle opere “ordinarie” (ne esiste un secondo che si occupa esclusivamente delle opere Pnrr) rimetteranno il proprio mandato e dovranno essere sostituiti da 70 nuovi membri nominati dal ministero guidato da Pichetto Fratin.

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