Storie Web venerdì, Novembre 22
Notiziario

Per diventarlo, servono le giuste competenze, spesso tecniche, ma non solo, come hanno raccontato le tante imprese intervenute all’evento torinese. Serve uno sguardo nuovo verso il mondo, come ha ricordato Marco Gay, presidente dell’Unione Industriali di Torino: «Oggi più che mai le aziende devono affrontare sfide importanti, a cominciare dalla transizione ambientale, che si intreccia a quella tecnologica. E la capacità delle nuove generazioni di portare queste istanze dentro le imprese è fondamentale per aiutarle nella trasformazione».

Il ruolo dell’Intelligenza artificiale nell’industria

Il tema dell’intelligenza artificiale ha appassionato i ragazzi, che agli imprenditori presenti hanno rivolto tante domande legate soprattutto al possibile impatto sull’occupazione: «Non dobbiamo essere spaventati da queste nuove tecnologie – ha risposto massimo Dal Checco, presidente di Anitec-Assinform -. Oggi tutti parlano di intelligenza artificiale perché, grazie a strumenti come ChatGpt, è diventata di uso comune, ma nelle nostre aziende è presente da anni, con enormi vantaggi in termini di produttività, perché agevola il lavoro delle persone, non lo sottrae. Le professionalità a basso valore aggiunto e i lavori ripetitivi diminuiranno, a favore delle mansioni a valore aggiunto, attraverso il dialogo tra uomo e tecnologie».

Della stessa opinione tutti gli imprenditori e le imprenditrici intervenuti: «Ci sarà una sostituzione delle figure che facevano attività di tipo ripetitivo, ad esempio la compilazione e inserimento dei dati, ma queste stesse persone impareranno a fare altro, ovvero l’analisi, la verifica e la gestione di quei dati», ha detto Rosamaria Fontevivo portando l’esempio della propria azienda, Legal Billoo, una piattaforma che aiuta i consumatori a gestire le bollette energetiche usando proprio l’intelligenza artificiale.

Le nuove tecnologie saranno fondamentali per uscire dall’attuale stallo economico dell’Europa: «Continuiamo da mesi a perdere produzione industriale. È necessario accelerare sull’innovazione e rinnovare il modello manifatturiero italiano ed europeo – ha detto Giovanni Baroni -. In questa partita il ruolo delle giovani generazioni è centrale. Dobbiamo colmare il gap digitale e potenziare la formazione tecnica, gli Its, favorire il rapporto scuola, imprese, università. Occorre anche spingere sulla riforma 4+2, e rafforzare la formazione professionale che invece è stata definanziata nella legge di bilancio, parliamo di circa 50-55 milioni, che andrebbero ripristinati. Solo così potremo favorire davvero l’incontro tra domanda e offerta di lavoro cambiando il paradigma culturale che penalizza il nostro sistema».

Per Filippo Sertorio, presidente Piccola Industria Unione Industriali Torino, «il Pmi Day rappresenta un importante momento per diffondere la cultura d’impresa alle nuove generazioni e far comprendere il ruolo sociale giocato dalle imprese -. A Torino quest’anno sono oltre 70 le scuole coinvolte e circa 2.800 ragazzi. Così riusciamo a costruire, come dice il focus di questa edizione, la consapevolezza delle loro aspirazioni e delle opportunità disponibili, e lo facciamo mostrando impianti, prodotti e tecnologie».

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