Un investimento da 1,3 miliardi per dar vita «al più grande progetto fotovoltaico d’Italia» che consentirà a Ferrovie dello Stato, il primo energivoro della penisola (con i suoi 7 terawattora circa di consumi, pari al 2% della domanda nazionale), di arrivare a coprire il 19% del fabbisogno energetico annuo al 2029 (e il 35-40% al 2034). L’amministratore delegato di Fs, Stefano Donnarumma, ha le idee chiare sulle prossime mosse, forte dell’expertise in campo energetico costruita lungo la sua carriera, che l’ha visto al timone di Acea e Terna prima dell’approdo, a giugno scorso, al vertice di una delle più grandi realtà industriali italiane. «Puntiamo a decarbonizzare il sistema ferroviario – spiega il ceo in questa intervista al Sole 24 Ore – attraverso un piano che prevede oltre 1 gigawatt di fotovoltaico installato entro il 2029». È un cronoprogramma puntuale ed è parte di una strategia più ampia che ha al centro la sostenibilità e che poggia anche su altre due gambe, altrettanto cruciali, quelle della sicurezza e della valorizzazione delle 100mila persone alle dipendenze di Fs.
Ingegnere, dove saranno costruiti gli impianti che vi permetteranno di centrare l’obiettivo?
Mi lasci dire innanzitutto che quel gigawatt è solo un inizio perché, oltre l’orizzonte di piano (2029), noi puntiamo a raddoppiare la capacità installata, portandola a 2,2 GW al 2034. Gli impianti non saranno costruiti solo sulle aree di pertinenza delle Fs che, grazie al decreto aree idonee del governo, sono qualificate come tali e godono di un iter autorizzativo accelerato. L’obiettivo, infatti, è quello di realizzare gli impianti per le Ferrovie e questo significa che i progetti non dovranno essere necessariamente del gruppo ma funzionali al nostro scopo.
State già identificandole aree potenziali in cui potrà essere realizzata questa nuova capacità green?
Assolutamente sì. Stiamo già iniziando a studiare una serie di opportunità laddove ci sono aree prossime alle nostre linee ferroviarie e che quindi possono consentire un collegamento diretto alla nostra infrastruttura. Quest’ultima è connessa direttamente alla rete di Terna, anzi una parte di questa è sotto la gestione del Tso elettrico e questo rende Ferrovie un cliente molto appetibile per l’interesse di potenziali investitori.