Lo hanno riconosciuto dal tatuaggio.
Diego Barrìa, 32 anni, era scomparso dal 18 febbraio, quando fu visto l’ultima volta mentre guidava il suo fuoristrada sulla costa, nella provincia meridionale argentina di Chubut. Il veicolo, danneggiato, era stato trovato il 20 febbraio sulla spiaggia, ma di Barrìa, nonostante le ricerche, nessuna traccia.
I suoi resti sono stati trovati per caso nello stomaco di uno squalo catturato da due pescatori locali. Al momento di pulire il pesce, i due si sono resi conto che nelle sue viscere c’erano resti inequivocabilmente umani. I familiari di Barrìa hanno confermato l’identità dell’uomo dal tatuaggio, che era ancora riconoscibile.
“Crediamo che si sia trattato di un incidente”, dicono le autorità di polizia, “ma continuiamo le indagini sull’accaduto”. I resti della vittima saranno sottoposti a esame del DNA per la conferma ufficiale della sua identità. L’ipotesi principale degli investigatori è che Barrìa sia caduto in acqua per caso, forse trascinato dalla forte marea delle ore in cui è scomparso: a quel punto lo squalo si sarebbe cibato del suo corpo – meno probabile è che sia stato attaccato direttamente dall’animale, lungo poco più di un metro e mezzo e appartenente a una specie che normalmente non attacca l’uomo.